“Dalla poltrona ci si deve anche alzare, la sedentarietà diventa un habitat mentale, uno schema di pensiero che alla lunga può produrre solo danni”. Lo ha detto il ministro dello sport, Andrea Abodi, in un’intervista al Corriere dello Sport: “Malagò? E’ alla fine di un percorso”, ha aggiunto.
E sulle Olimpiadi di Parigi 2024: “I Giochi sono concentrati nel centro di una città già splendida di suo, ma se soltanto ci si allontana da quella zona si trova la Parigi di sempre. Numerose gare si svolgono in luoghi iconici, è un’edizione che non lascerà eredità. Parigi non aveva certamente bisogno di iniezioni impiantistiche poiché è all’avanguardia. Tuttavia, una volta smontato il tendone, non resterà nulla di utilizzabile dalle periferie. Dei Giochi io continuo ad avere un’idea diversa: i venti giorni dovrebbero essere una piattaforma di lancio, o rilancio, infrastrutturale e sociale, per produrre sviluppo, crescita, benessere. La Senna? Hanno speso un miliardo e mezzo ma non mi sembra tanto diversa dal Tevere”.
Sul mondo del calcio: “Alle parole seguono i fatti. Mancati le une e gli altri. M’era sembrato che nessuno si fosse messo in discussione, come se fossimo usciti dal torneo per una serie di circostanze sfavorevoli. Gravina? Mi ha detto che vuole essere libero di decidere senza imposizioni. Quello che realmente conta è il benessere del sistema, serve una visione più ampia e complessiva. Non si può sempre aspettare che le cose succedano, a volte bisogna farle succedere”.