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“Quando litigano due politici è normale, se lo fanno due scienziati la cosa è un po’ più preoccupante. E’ pieno di gente che con responsabilità e nel rispetto delle norme chiede di uscire e lavorare. In Austria ci sono già diversi negozi aperti e domani accade anche in Germania, dove si discute anche della riapertura delle scuole”. Queste le parole di Matteo Salvini pronunciate nel corso del suo intervento a Non è l’Arena su La7, la trasmissione condotta da Massimo Giletti ogni domenica sera.
Salvini ha affrontato il tema dei decessi in relazione alle località, chiedendo di non fare processi sommari e di valutare anche l’età delle persone coinvolte: “Le case di riposo di Milano sono fra le più curate, seguite e pulite ma se hai 85 anni sei più a rischio di uno di 47 anni. I morti ci sono a Milano, a Reggio Emilia, in Puglia, in Toscana. Non è gradevole dire di chi è la colpa. In Lombardia è scoppiata la bomba, è inutile fare il processo sull’autoambulanza arrivata prima o dopo, spegni l’incendio. Mi sembra evidente che mentre c’è una comunità che soffre e non si arrende nel frattempo qualcuno ha come sport nazionale attaccare la Lombardia. Oggi il capo politico del Movimento 5 Stelle ha proposto di commissariare la Lombardia, è successo in tutta Italia, che facciamo, commissariamo tutta Italia?”.
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E sulle parole di Di Battista che ha chiesto di affidarsi alla Cina per uscire dalla crisi, e sull’idea di piegarsi alla leadership della Germania, Salvini ha le idee chiare: “Oggi Di Battista ha detto ‘affidiamoci alla Cina’. Io non mi fido di quella che non è una democrazia. Il virus arriva da là, non so se in maniera fortuita o per altre maniere, e guarda caso l’economia cinese è l’unica che crescerà quest’anno. Preferisco che il debito del mio Paese sia in mano ai cittadini italiani, a cui affidare buoni del tesoro di scadenza trentennale esentasse. Non mi fido né di Pechino né di Berlino”.
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