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Giovanni Malagò - Foto Domenico Cippitelli/SOPA Images/Shutterstock
“Il caso che coinvolge Tortu e Jacobs? Ho parlato con Filippo e ho messaggiato con Marcell. So che si sono parlati, mi ha fatto piacere. Filippo è sereno, non ho dubbi che sia estraneo alla vicenda”. Lo ha dichiarato il presidente del Coni, Giovanni Malagò, nella conferenza che ha fatto seguito alla Giunta odierna, commentando il caso che riguarda i due campioni azzurri. Come noto, infatti, Giacomo Tortu è coinvolto in un caso di spionaggio ai danni di Jacobs, all’interno di un’inchiesta più ampia, con Marcell che nei giorni ha commentato il tutto dicendo: “Credo a Filippo, ma la vicenda è triste”. A proposito di ciò, Malagò ha aggiunto: “Capisco lo stato d’animo di Jacobs, non può essere contento. Ci sono organismi inquirenti sportivi e non sportivi che stanno guardando le cose”.
Malagò, il commento sul caso Sinner
Il punto stampa ha rappresentato anche l’occasione per commentare la vicenda legata a Jannik Sinner, fresco di patteggiamento di tre mesi con la Wada per il caso Clostebol: “Se crea un precedente? Sono sempre stato diplomatico anche se alcuni aspetti lasciano perplessi. Se uno ha un ruolo istituzionale ritengo che sia preferibile evitare di dibattere questi aspetti pubblicamente. Prima di Sinner ci sono state situazioni della Wada che hanno lasciato perplessi, ma se iniziamo a commentare le sentenze non si finisce più di dare spazio al dibattito – ha ribadito Malagò –. E aggiungo che non penso che siano state di aiuto alcune affermazioni di persone del mondo dello sport”.
“Milano-Cortina? Migliorare risultato Pechino”
Tra meno di un anno, inoltre, sarà tempo delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina. Il numero uno dello sport italiano ha fissato l’obiettivo: “Puntiamo a migliorare il semi-record di Pechino, 17 podi. Solo una volta abbiamo fatto meglio nella storia. Essere qualificati di diritto non ci dà un valore aggiunto per il medagliere. Il sogno è la doppia cifra con il 2 davanti, ma è molto complicato”.
Infine, una battuta sulla tornata di elezioni federali, che si sta ormai per concludere: “Sono state settimane ricche di assemblee elettive. Fa riflettere che tutti i presidenti che avevano bisogno dei due terzi dei voti siano stati rieletti, fatta eccezione per quello della federcanottaggio. Secondo me c’è stato abbastanza ricambio nelle federazioni in cui non c’era un presidente di lungo corso. Potrei citare diversi casi. La regola del 66% oltre il terzo mandato? Se l’intento normativo era favorire il ricambio, allora questo intento non è andato a buon fine. È un dato di fatto. Vuol dire che il consenso all’interno degli organismi è tale che quel paletto non ha rappresentato un elemento sufficiente”.