Al governo arriva una lettera inaspettata. Proviene da alcune pornostar italiane che rivendicano il proprio ruolo e il proprio mestiere in un momento così complicato. Amandha Fox, Luana Borgia, Alessia Rubini e Marica Chanelle sono tra le protagoniste che discutono dell’articolo 42 della Costituzione italiana, chiedendo di fatto dei sussidi al Premier Giuseppe Conte.
Nell’appello si dà importanza alla pornografia, definita come “un tema che suscita particolare interesse nella popolazione – si legge – ma nello stesso tempo tanta preoccupazione da parte della politica (e soprattutto di voi politici) infatti la nostra opera (rigorosamente gratuita) non è considerata come “funzione sociale” (articolo 42 della Costituzione italiana) o integrazione del volontariato organizzato nel Servizio nazionale della protezione civile (articolo 32 Codice della protezione civile)”.
Infine riferendosi a Conte, spiegano in coro che proprio il Presidente del Consiglio “dovrebbe sapere che in questo momento storico i nostri personaggi stanno assurgendo al ruolo di crocerossine virtuali, il nostro materiale diffuso sui vari social (foto, video e film) può essere paragonato a tante piccole iniezioni di eroina nella mente dei fan”.