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Lapo Elkann continua a presentare il suo progetto benefico “Never Give Up”, con un’intervista alla testata portoghese A Bola nella quale il cugino di Andrea Agnelli ha toccato diversi temi legati alla pandemia. Parlando del suo progetto, Elkann spiega: “L’idea è nata in Italia, perchè nel mio paese c’è tanta gente costretta alla fame da questa pandemia. Ho mostrato il progetto alla mia amica Joana Lemos, che mi ha chiesto di poterlo fare anche in Portogallo. Ho detto di sì. Tutti possono partecipare a questa campagna, andare sulla pagina Instagram o Facebook di Paulo Dybala, dove c’è un’applicazione con maschere con la bandiera di tutti i paesi.”
Lapo Elkann spiega cosa lo sta spingendo in questo progetto benefico: “So di essere una persona privilegiata, sento il dovere di aiutare così come tutta la mia famiglia. Abbiamo donato dieci milioni di euro, stiamo fabbricando respiratori con la Ferrari. L’ottanta percento del mio tempo è dedicato ad aiutare gli altri. Dobbiamo tutti lavorare e collaborare insieme per uscire da questa pandemia, che sta colpendo tutti. Eterosessuali, omosessuiali, neri, bianchi, cinesi, portoghesi, italiani, americani, inglesi, francesi, brasiliani … È il momento di unirci, qualunque siano le comunità , qualunque siano le differenze.Â
Sulla situazione dell’Italia, Elkann racconta: “Sono scoppiato a piangere vedendo i camion militari che portavano via le bare da Bergamo. L’Italia è come mia moglie, le ho scritto una lettera. Amo l’Italia e farò qualunque cosa per lei.”
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