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Massimo Galli ha recentemente rilasciato un’intervista per ‘La Stampa’, durante la quale ha analizzato criticamente la situazione relativa all’emergenza Coronavirus, a suo parere tutto fuorché un ricordo, rivelando peraltro alcuni retroscena in merito all’evoluzione del Covid-19 stesso. Di seguito le parole d’esordio dell’infettivologo dell’Ospedale Sacco di Milano: “Il virus non si è indebolito per niente. L’autunno è lontano e non so cosa capiterà, di certo però dobbiamo essere preparati a qualunque evenienza. Stavamo lavorando su 59 sequenze che sono tutte risalenti alla prima fase epidemica in Italia, prelevate soprattutto nelle prime settimane di diffusione, tant’è che tutte queste, tranne una, sono imparentate tra loro“.
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Successivamente, Galli ha descritto la 59ª sequenza, presumibilmente differente dalle precedenti 58 in quanto non riconducibile al ceppo tedesco o asiatico ed accostata ad un individuo padovano: “Sicuramente c’è un’ipotesi di banalità, bisogna lavorare molto, studiare altrettanto e non innamorarci delle ipotesi, altrimenti rischiamo di prendere cantonate“.
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