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Di Eleonora de’ Giorgio insieme a Chiara Cannamela e Jonathan Righi
Poco più di una settimana in casa: il Covid-19 ci ha bloccato con misure che difficilmente avremmo potuto immaginare.
Se poco tempo fa una giornata sul proprio divano, magari con una serie tv o un documentario interessante da guardare, poteva sembrare un lusso, oggi con tutto – o quasi – fermo ci sentiamo “in trappola”. La quarantena (termine che ha origine dall’isolamento di quaranta giorni imposto agli equipaggi delle navi come misura di prevenzione contro le malattie che imperversavano nel XIV secolo) ci ha portato a cambiare le nostre abitudini e ad elaborare delle soluzioni per cercare di occupare il tempo nel modo più costruttivo possibile, ma spesso non è semplice adattarsi, soprattutto per gli appassionati di sport – come i lettori di Sportface.it – che si trovano costretti ad allenamenti fai-da-te in pochi metri e a non poter seguire le partite della disciplina preferita per un po’ di svago.
Come gestire le difficoltà di questo periodo così complesso?
Ne abbiamo parlato con la Dottoressa Chiara Cannamela (Psicologa – Ordine degli Psicologi della Lombardia) e con il Dottor Jonathan Righi (Psicologo – Ordine degli Psicologi del Lazio).
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“Il Mahatma Gandhi disse “voi occidentali avete l’ora ma non avete ma il tempo”. Oggi, tutti in quarantena, ci troviamo ad avere talmente tanto tempo a disposizione che addirittura non sappiamo come spenderlo. Lavoratori che non possono lavorare, studenti che non possono andare a lezione, sportivi che non si possono allenare. Come gestire tutto questo tempo?
Lo stato di emergenza nel quale ci troviamo a vivere, coinvolge i diversi ambiti della vita personale e impone che vi siano molte rinunce e adattamenti. In ambiente sportivo per di più, l’impossibilità di accedere agli spazi, alle attrezzature e al contatto relazionale e di squadra, costituisce una potente limitazione, a volte invalicabile.
Come ben illustrato da Samantha Brooks e collaboratori, in una review pubblicata poche settimane fa sulla rivista inglese The Lancet, vivere in una condizione di quarantena può aumentare la probabilità di sperimentare sintomi e difficoltà psicologiche quali: sintomi post-traumatici, ansia relativa al contagio, confusione, rabbia, frustrazione e noia (Brooks et al. 2020). In ambito sportivo inoltre, sono comuni preoccupazioni e senso di incertezza circa la forma fisica, gli allenamenti, i calendari di gara, stati di demotivazione e ansia, difficoltà di concentrazione e difficoltà del sonno. La probabilità che si presentino queste problematiche dipende tuttavia da diversi fattori, fra cui l’età, il genere, il grado di istruzione, risorse inadeguate e condizioni economiche. Per questo è necessario prendere subito adeguate misure di prevenzione e intervento. Qui di seguito vi proponiamo qualche possibile alternativa:
● Costruisci un Time Planning – Cerca di organizzare il tuo tempo stabilendo una nuova quotidianità. Può essere utile pianificare un calendario delle attività settimanali o scaricare app apposite.
● Tieni un diario – Scrivi ogni giorno cosa provi e cosa pensi. Diversi studi hanno dimostrato che l’espressione emotiva attraverso la scrittura ha effetti benefici sulla salute fisica e psicologica (Pavlacic. 2018).
● Impara a respirare – Sperimenta la respirazione addominale. Questa infatti produce una riduzione della pressione arteriosa, del battito cardiaco, del livello di ormoni dello stress e di acido lattico e migliora le funzioni del sistema immunitario, favorendo uno stato di calma e benessere.
● Ascolta musica – È dimostrato che prendersi del tempo per ascoltare la musica migliora lo stato emotivo, e diminuisce i livelli di ansia e di attivazione fisiologica (Chanda et al. 2013).
● Coltiva un hobby – Prenditi dei momenti per svolgere attività piacevoli durante la settimana, ciò può produrre infatti un abbassamento dei livelli di stress e un miglioramento dell’umore e della creatività (Conner et al. 2018).
● Rimani connesso – Puoi organizzare allenamenti di gruppo online con i tuoi amici e i tuoi compagni di squadra, questo può aiutare a ridurre la sensazione di solitudine e l’isolamento sociale.
● Rimani allenato – Consulta un preparatore atletico per allenamenti personalizzati da svolgere a casa, senza dover rinunciare a mantenere i tuoi risultati.
In alcuni casi tuttavia, questi piccoli accorgimenti potrebbero non essere sufficienti per riuscire a gestire la situazione. Se le difficoltà sperimentate persistono o risultano insopportabili, è importante contattare un professionista che sia in grado di fornire strumenti e indicazioni più mirati ed efficaci”.
BIBLIOGRAFIA
● Chanda, M. L., & Levitin, D. J. (2013). The neurochemistry of music. Trends in cognitive sciences, 17(4), 179-193.)
● Conner, T. S., DeYoung, C. G., & Silvia, P. J. (2018). Everyday creative activity as a path to flourishing. The Journal of Positive Psychology, 13(2), 181-189.
● Pavlacic, J. M., Buchanan, E. M., Maxwell, N. P., Hopke, T. G., & Schulenberg, S. E. (2018). A Meta-Analysis of Expressive Writing on Positive Psychology Variables and Traumatic Stress.
● Brooks, S. K., Webster, R. K., Smith, L. E., Woodland, L., Wessely, S., Greenberg, N., & Rubin, G. J. (2020). The psychological impact of quarantine and how to reduce it: rapid review of the evidence. The Lancet.
Riferimenti: Dott.ssa Chiara Cannamela
Psicologa n. 22034
Ordine degli Psicologi della Lombardia
Dottor. Jonathan Righi
Psicologo n. 24698
Ordine degli Psicologi del Lazio
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