Il comitato esecutivo del CIO ha deciso di sospendere il Comitato Olimpico russo con effetto immediato. Il motivo del provvedimento è legato alla decisione (del 5 ottobre) del Comitato russo di includere tra le sue componenti le organizzazioni sportive regionali che sono sotto l’autorità del Comitato Olimpico Nazionale dell’Ucraina (vale a dire Donetsk, Kherson, Luhansk e Zaporizhzhia). Una decisione che “costituisce una violazione della Carta Olimpica perché viola l’integrità territoriale del NOC dell’Ucraina, come riconosciuto dal Comitato Olimpico Internazionale (CIO) in conformità con la Carta Olimpica”, si legge nella nota del CIO. Come conseguenza, il “Comitato Olimpico russo non ha più il diritto di operare come Comitato Olimpico Nazionale, come definito nella Carta Olimpica, e non può ricevere alcun finanziamento dal Movimento Olimpico. Come indicato nella posizione e nelle raccomandazioni del CIO del 28 marzo 2023, che rimangono pienamente in vigore, il CIO si riserva il diritto di decidere in merito alla partecipazione di singoli atleti neutrali con passaporto russo ai Giochi Olimpici di Parigi 2024 e ai Giochi Olimpici Invernali di Milano Cortina 2026 al momento opportuno”.
Arriva pronta la risposta del Comitato Olimpico russo: “Un’altra decisione controproducente con ovvie motivazioni politiche. Questo passo non riguarda gli atleti russi, la stragrande maggioranza dei quali sono ancora ingiustificatamente esclusi dalle competizioni internazionali, e il loro status di neutrali rimane invariato”, si legge in una comunicazione ufficiale del Roc. Lo stesso Comitato russo sottolinea che “in quanto partecipante al movimento sportivo internazionale, si riserva il diritto di proteggere i propri interessi, nonché gli interessi degli atleti e delle organizzazioni di un paese sovrano, che rappresentiamo in buona fede”.