[the_ad id=”445341″]
Ricercare simultaneamente l’atleta più forte e più intelligente, unendo la strategia degli scacchi e la forza del pugilato. Il connubio di queste due discipline ha dato vita nel 2003 allo scacchipugilato, o chessboxing. Gli atleti si affrontano, normalmente, su una distanza di 11 riprese. Si inizia con un round di scacchi e si continua con uno di pugilato, ciascuno della durata di 3 minuti, e così via. La fine è per scacco matto o per Ko. E da oggi l’Italia ha un campione del mondo. Si chiama Nicolò Tiraboschi, 23 anni, bergamasco. Tiraboschi è stato fino ai 20 anni una delle promesse degli scacchi in Italia, al punto da sfiorare il titolo di Maestro FIDE. Poi ha iniziato, durante la pandemia, ha scoperto il pugilato e il mondo del chessboxing. A 23 anni, con solo un anno di boxe alle spalle ha vinto il titolo contro il francese Tony Infantino, costringendo l’avversario al ritiro ad un passo allo scaccomatto.
“Per quanto mi riguarda, non mi faccio nessuna aspettativa. Non ho idea di chi ci sarà ed è la prima volta che provo a competere. Come ho detto prima, l’obiettivo è quello di mettermi alla prova e dare il massimo, cercando di divertirmi allo stesso tempo. Da scacchista, mi auguro che vinca il migliore. Se non fossi io, la sconfitta mi servirà come incentivo a migliorare sempre di più, che è la cosa più importante”, aveva detto a gennaio del 2023. Dieci mesi dopo è campione del mondo.
[the_ad id=”1049643″]
[the_ad id=”668943″]
[the_ad id=”676180″]