Il Premier italiano Giuseppe Conte è intervenuto durante uno speciale di Canale Nove, ovvero Accordi e Disaccordi. Il Presidente del Consiglio ha rilasciato significative dichiarazioni in merito all’emergenza Coronavirus, con focus sulla situazione della penisola italiana. Conte ha così esordito: “Innanzitutto il messaggio che dobbiamo dare agli italiani è confermare che il regime attuale continua. Bisogna rispettare le regole. Stiamo attraversando una fase delicata. Un timido segnale di contenimento c’è, ma non dobbiamo abbassare il livello di guardia, altrimenti gli sforzi saranno stati vani. La proroga è fino al 13 aprile perché vogliamo valutare di volta in volta quando allentare le misure contenitive. Confidiamo di poter entrare presto nella nuova fase dell’emergenza, quella della convivenza con il virus che possiamo tenere sotto controllo, una volta superata la fase più acuta Ci auguriamo che possa succedere presto“.
Successivamente il Premier ha commentato la possibilità di un sostanziale miglioramento effettivo entro inizio maggio: “È un’ipotesi non accreditata, è troppo presto. I nostri scienziati ogni giorno aggiornano i dati, non ha senso parlare di fine aprile/inizio maggio. Questo regime di contenimento è assolutamente necessario, quando ci sarà la possibilità di allentare la morsa, saremo i primi a volerlo fare“.
Successivamente Conte ha analizzato l’operato del governo italiano, a partire da gennaio: “Fino adesso abbiamo seguito un certo tipo di comportamento. Io non ritengo di essere infallibile, ma se potessi tornare indietro rifarei tutto. Abbiamo detto che le misure andavano attuate secondo certi criteri, dovevamo avere alla base delle nostre decisioni politiche le valutazione degli esperti e degli scienziati. Faccio un esempio: noi siamo stati i primi a chiudere il traffico dei voli da e per la Cina. Se avessimo lasciato quella linea di traffico, non avremmo avuto le forze per controllare quel flusso di passeggeri. Avevamo sotto controllo la situazione dei due cinesi allo spallanzani, non potevamo sapere che sarebbe esploso un focolaio nel Lodigiano, a Codogno. Tant’è che siamo passati subito a 15 casi e poi è esploso un epicentro anche a Vo’. Sarebbe stato bello avere una palla di vetro“.
In chiusura, il Presidente del Consiglio ha offerto una sua opinione riguardo gli Eurobond: “Il vento in Europa sta cambiando. Non siamo ancora al cambiamento totale, ma il dibattito, anche in Germania e Olanda, è vivace. Abbiamo già compiuto passi significativi rispetto alle posizioni iniziali. Vorrei ricordare che è saltato il patto di stabilità, che la BCE ha disposto un intervento significativo. La Von der Leyen mi ha anticipato altre due misure che domani saranno approvate, che ci assicureranno 100 miliardi mobilitati su un fondo per consentire agli stati membri di attingervi per la cassa integrazione. E poi i fondi strutturali europei, vorrei chiarire: non c’entra niente col MES. Saranno utilizzabili senza più vincoli, senza il co-finanziamento nazionale. E tranquilli che arriveranno altre iniziative. Ho chiesto una strategia comune, forte, che offra un ventaglio di strumenti differenti. Non a favore di Italia o Spagna, ma dell’Europa intera. Non è importante uscire dall’emergenza, ma come e quando“.