L’infettivologo Massimo Galli, docente all’Università Statale di Milano e primario all’ospedale Sacco, ha spiegato all’Adnkronos Salute cosa potrebbe accedere nella fase 2 della lotta al Coronavirus: “In queste settimane di lockdown non solo le persone, ma anche il virus è stato chiuso in casa ed è per questo che non si è dato da fare come avrebbe potuto. Ora, con l’avvio della fase 2, è praticamente inevitabile che insieme alle persone anche il virus torni a circolare. Il punto è fare in modo che questa circolazione, che potrebbe essere tutt’altro che trascurabile con la ripresa delle attività, non diventi ridisseminazione. Fondamentale declinare molto l’organizzazione della riapertura nelle singole attività. E’ la cosa che mi preoccupa di più perché non è una cosa facile“.
L’esperto ha ammesso la necessità di far ripartire il Paese, ma serve la giusta cautela: “Abbiamo sicuramente la necessità di riprendere e sarebbe opportuno che si riprendesse in maniera sicura. Ma su questo non abbiamo garanzie, non le possiamo avere. Servirà una pianificazione flessibile e mirata, oltre a un programma di test sierologici che dovrebbe utilizzare i test rapidi. Ho delle perplessità sulle misure annunciate per il periodo al via il 4 maggio. E’ corretto mantenere l’autocertificazione anche per gli spostamenti fra comuni diversi della stessa regione”.
Galli ribadisce il suo punto di vista, con la grande preoccupazione che il virus possa riesplodere da un momento all’altro: “E’ il tentativo di garantire comunque una realtà di spostamenti giustificabili. Perché ripeto, non è che da un giorno all’altro il virus scompaia. Finora abbiamo avuto il miglioramento avuto utilizzando un intervento drastico: chiudere la gente in casa e, insieme alla gente, ‘blindare’ anche il virus. Dove di virus ce n’era molto, la gente è stata chiusa in casa con lui; molte di queste persone lo eliminano ancora quindi ci sono, e riaprendo ancor più ci saranno, molte persone che ritornano in circolazione e che verosimilmente il virus ce l’hanno ancora addosso. Bisogna fare in modo che la circolazione non diventi ridisseminazione“.