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Ancora un mese e poco più, e Roma conoscerà il Sindaco per il prossimo mandato. Si terranno il 3 e il 4 ottobre le elezioni comunali, con eventuale turno di ballottaggio previsto nei giorni di domenica 17 ottobre e di lunedì 18. Quattro i principali candidati: Enrico Michetti per il centrodestra, poi Roberto Gualtieri (PD), Virginia Raggi (M5S), Carlo Calenda (Azione). Ma in tutto sono 22 i candidati sindaco sostenuti da 39 liste. Scopriamo però l’approccio dei quattro favoriti sul tema Sport, un argomento che nei prossimi cinque anni si intreccerà inevitabilmente con la costruzione (o ristrutturazione) dei nuovi impianti di Roma e Lazio che hanno manifestato l’idea di andare avanti per uno stadio di proprietà. Ma non solo: c’è il tema della valorizzazione dello sport di base e della distribuzione degli impianti nei vari settori della città. Ecco i programmi e le dichiarazioni sullo Sport dei candidati.
ROBERTO GUALTIERI
L’ex ministro dell’economia presenta il tema Sport sul suo sito con l’obiettivo di una “Città degli impianti diffusi”, proponendo lo scopo di “garantire il diritto allo sport per tutte le persone, senza differenza di età, di condizione fisica, di genere, di condizione economica”. Gualtieri promette: “Per questo creeremo 100 aree per l’Atletica e lo sport di base, miglioreremo le condizioni di palestre e spazi sportivi scolastici, valorizzeremo in chiave sportiva i luoghi all’aperto e daremo avvio a un programma per gli impianti, finalizzato a soddisfare i bisogni di tutte e tutti, garantendo equilibrio tra territori e l’accessibilità alle attività sportive anche di persone con disabilità“. Ma c’è ampio spazio anche al tema doloroso dei pochi impianti disponibili per basket e volley: “Doteremo la Capitale di un impianto sportivo al chiuso per il Basket e il Volley di alto livello, che è una struttura quanto mai necessaria”. Grande attenzione al tema degli stadi di proprietà, dopo l’addio al progetto di Tor di Valle per la Roma e la suggestione Testaccio e Flaminio per giallorossi e Lazio: “Accompagneremo le società calcistiche di Roma e Lazio nella realizzazione dei loro stadi di proprietà”. Infine, c’è un altro punto: “Organizzativamente, rafforzeremo la delega assessorile allo sport per favorire una migliore interlocuzione del mondo sportivo con l’amministrazione comunale e apriremo uno sportello unico per l’ottenimento di permessi e autorizzazioni per l’organizzazione di eventi e attività sportive e per supportare le ASD/SSD nella presentazione di progetti su fondi di riferimento regionale, nazionale, europeo. Inoltre favoriremo il decentramento ai Municipi nei processi di integrazione dello sport con le politiche scolastiche, sociali, sanitarie”.
ENRICO MICHETTI
“Sono tifoso della Lazio. Ma il sindaco è il sindaco di tutti, deve avere un rapporto equanime con tutte le componenti sportive“, ha detto il candidato del centrodestra che non ha un sito e quindi non ha un programma su carta. Quindi spazio a dichiarazioni e denunce. “È inaccettabile che il Palazzetto dello Sport di Viale Tiziano, nel quartiere Flaminio, chiuso dal 2018, sia stato abbandonato tutto questo tempo nell’incuria e nel degrado più totale”, disse. Poco più in là, anche l’impianto che è stato il cavallo di battaglia della sua campagna elettorale in tema sport: il Flaminio, adocchiato dal Presidente Lotito come nuova casa della Lazio. Anche un sit in con i tifosi. E le sue intenzioni sono chiare: “Il suo recupero è una priorità. Se un privato si facesse avanti con un progetto serio per farne uno stadio agibile, funzionale e moderno, saremmo davanti a un’operazione positiva per tutti, dal punto di vista sportivo, economico, occupazionale, infrastrutturale“. Per la Roma invece ha giudicato come “possibile” l’area del Gazometro, la preferita dei tifosi. In compenso, idee più chiare su un altro punto: “Le piste ciclabili non devono essere una moda, tantomeno un’ossessione”, ha detto sui social.
CARLO CALENDA
Tanti i punti sul programma sportivo del leader di Azione. Per quanto riguarda gli stadi di proprietà di Roma e Lazio, Calenda si è detto dubbioso sulle opzioni Gazometro e Flaminio. Mentre per i giallorossi ha proposto l’area di Pietralata, nei pressi della fermata della Metro Quintiliani. Per il Flaminio invece ha proposto “una cittadella dello sport“. Per Calenda poi è necessario “Riformare la governance e lo sviluppo degli impianti sportivi” con le seguenti azioni: 1) realizzare un censimento aggiornato degli impianti di Roma Capitale; aumentare il numero di spazi sportivi comunali passando dagli attuali 0,79 ogni 1.000 abitanti ad almeno 0,85, con l’obiettivo di portare l’offerta sportiva pubblica nei Municipi dove oggi non è sufficientemente presente; alienare gli impianti sportivi che non rispondono a finalità di pubblico interesse; correggere il Regolamento di concessione degli impianti di Roma Capitale (deliberato nel 2018), come dettagliato maggiormente nella presentazione dedicata. Per quanto riguarda poi lo sviluppo degli impianti sportivi privati si prevede espliticitamente un meccanismo di “semplificazione urbanistica (es. iter accelerati di valutazione dell’intervento, maggiore facilità per i cambi di destinazione d’uso, etc.) per demolizioni e ricostruzioni con destinazione a finalità sportive, per edificazione di nuovi impianti in zone a bassa presenza di infrastrutture sportive e per lo sviluppo di impianti del CONI, delle Federazioni sportive nazionali e delle Discipline associate“. Tanta attenzione poi ai grandi eventi in “stretta collaborazione con il Governo, il CONI, le FSN e gli altri attori istituzionali” con un accento sul valore della “promozione internazionale“. Calenda è sicuro: “Bisogna portare nuovi grandi eventi nella città, che determinano importanti benefici economici e sociali“. Infine, c’è il sogno dell’Hub dello Sport, sulla falsariga del modello di Singapore: “Una piattaforma integrata dello Sport e del Benessere che, attraverso l’utilizzo e la valorizzazione delle strutture già esistenti nel Quadrante Nord di Roma, come il Parco del Foro Italico e lo Stadio Flaminio, metta a sistema le aree sportive e per il tempo libero della Capitale”.
VIRGINIA RAGGI
A sostegno della ricandidatura della Sindaca è stata creata una lista “Sportivi per Roma”, formata da atleti, istruttori e presidenti di associazioni. Di fatto, lo sport è stato uno dei temi più controversi del mandato della Raggi, subito costretta a scontrarsi col tema delle Olimpiadi nella Capitale e con l’iniziale no all’originario progetto di Tor di Valle, poi cambiato tante volte e mai portato a termine per il passo indietro dei nuovi proprietari della Roma. Doveva essere uno “Stadio fatto bene” e ora ne serviranno due: sia per la Roma che per la Lazio. “Ora aspettiamo la presentazione di un progetto. Si è chiuso il capitolo di Tor di Valle, se ne apre uno nuovo per la Roma e per la città. Il nuovo stadio è accolto con favore da questa amministrazione perché porterà investimenti e posti di lavoro in un periodo economico molto delicato”. E la Sindaca per i biancocelesti si è già espressa in modo favorevole sul Flaminio.
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