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L’ipotesi a cui si è giunti sul tavolo del governo in vista dell’imminente Fase 2 è quella di permettere gli spostamenti anche fuori dal proprio Comune e all’interno delle singole Regioni dal 4 maggio, lasciando però in vigore i limiti alla mobilità intra-regionale. “Niente di deciso, ma questo sarebbe al momento l’orientamento prevalente”, hanno spiegato. Durante la video conferenza questa mattina, che è stata presieduta da Conte e alla presenza dei Ministri, la task force ha presentato un programma circa le eventuali misure da adottare nella Fase 2, principalmente per quanto riguarda la riapertura delle attività produttive. Misure che sono state condivise ampiamente nelle riunioni che il presidente del Consiglio ha avuto successivamente prima con Cgil, Cisl, Uil, Confindustria, Confapi, Confimi, ReteImprese, Alleanza Cooperative, Ance, e in seguito con le Regioni e Enti locali. Queste indicazioni, insieme a quelle del Comitato tecnico-scientifico che verranno presentate poi, formeranno la base che il governo adopererà per definire il piano entro la fine della settimana. La ripartenza, perciò, dovrà essere effettuata con la massima cautela e la curva epidemiologica dovrà essere tenuta sempre sotto controllo per non farsi trovare impreparati nel caso in cui dovesse risalire. Le misure restrittive saranno allentate, ma si rafforzerà il protocollo di sicurezza sui luoghi di lavoro già approvato a marzo.
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