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“La variante inglese in 15 giorni passa dal 10% al 60-70% con le conseguenze che abbiamo visto in Inghilterra con più di 2000 morti al giorno”. Così Andrea Crisanti, ordinario di microbiologia all’Università di Padova intervenuto ad ‘Agora” su Rai 3. Crisanti però frena sulla maggiore letalità della variante: “C’è ancora un dibattito, perché è molto difficile discriminare l’effetto sulla saturazione del sistema sanitario. Quando ci sono molti casi è chiaro che le persone possano essere curate meno bene”.
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