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“La situazione attuale non ha nulla a che vedere con la situazione di maggio. Dobbiamo stare attenti, il virus non è diventato più buono, non è cambiato. Ma siamo cambiati noi“. Queste le parole del virologo dell’università San Raffaele di Milano, Roberto Burioni, durante il suo intervento a ‘Forrest’, programma di Rai Radio1. “Devono fare la loro parte le autorità sanitarie, perché se poi c’è un sospetto non possiamo aspettare 6 giorni per avere il risultato di un tampone – ha aggiunto Burioni -. Ci vuole un sistema diagnostico immediato“.
Tornando sul paragone tra i contagi primaverili e i numeri attuali: “I numeri dei positivi che abbiamo, riferiti alla primavera, non hanno nulla a che fare con la realtà . In quel momento il numero dei casi è stato immensamente sottostimato e abbiamo avuto un momento di immensa difficoltà “. E ancora: “Siamo stati la prima nazione occidentale ad essere investita dall’epidemia. Penso sia motivo di orgoglio per tutti che in tutto il mondo ci vengano riconosciuti la bravura, il rigore, l’impegno che abbiamo avuto nell’aver tolto la testa dalle fauci della morte” ha chiosato il virologo.
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