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Il Revenge Porn è lo scandalo uscito solo pochi giorni fa, ma presente presumibilmente già da parecchi anni tra i social. Innanzitutto di cosa si tratta? “Si tratta della condivisione pubblica di immagini o video intimi tramite Internet senza il consenso dei protagonisti degli stessi – si legge in maniera dettagliata su Wikipedia -. In alcuni casi, le immagini sono state immortalate da un partner intimo e con consenso della vittima, in altri senza che la vittima ne fosse a conoscenza”.
Un’inchiesta messa in scena da Wired Italia ha mostrato i lati più oscuri di una pratica evidentemente illegale con 43mila iscritti in due mesi e 21 canali tematici collegati. In questi canali, presenti sulla piattaforma Telegram che sempre più sta avanzando come popolarità, risultano esserci circa 30 mila messaggi ogni giorno.
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A chi è accessibile la chat? Queste conversazioni sono aperte a tutti ed è proprio questo che spaventa soprattutto i genitori di ragazzi o bambini esposti ai rischi di internet. “Chi ha dodicenni?”, è un classico messaggio che appare in queste piattaforme. Decine, centinaia di vittime vedono le proprie foto vendute sui social network, impotenti di fronte alla rapida diffusione con quali queste si possono condividere.
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