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In questi ultimi giorno si sta attenuando la minaccia virus, ma non si sta attenuando la minaccia disinformazione: un esempio lampante sono le tesi deliranti (tra microchip e mercurio collegati al 5G) promulgate sul palco dei gilet arancioni ieri in piazza del Popolo. A tal proposito è intervenuto il governatore del Veneto Luca Zaia: “Mi spiace che ci siano certi teorici, i complottisti ci sono dappertutto, persone che dicono che il coronavirus è una farsa e un’invenzione”. Ha detto il presidente di Regione aggiungendo che “uno può anche iscriversi ufficialmente al complottismo però consegna alla sanità regionale il nome e il cognome e magari gli si affianca una warning”. “Poi, se si reca all’ospedale – ha sottolineato Zaia – gli si chiede se è ancora un complottista prima di curarlo, potrebbe essere una modalità ovvero l’abdicazione del complottismo: uno si becca il coronavirus poi fa fatica a dire che è colpa dei marziani”. “Lo dico – ha aggiunto – nel rispetto di chi ha perso la vita e nel rispetto di quanti si sono ammalati”.
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