
Olimpiadi cinque cerchi - Foto Ait Adjedjou Karim/ABACA / IPA
Si può vincere raggiungendo subito la maggioranza richiesta come in una manifesta superiorità di un incontro di lotta. O dopo una serie di esclusioni come in una corsa ad eliminazione di ciclismo su pista. Giovedì 20 marzo in un resort in Messenia, in Grecia, a meno di 100km di distanza da Olimpia sarà eletto il successore di Thomas Bach alla guida del Comitato Olimpico Internazionale. Sette i candidati, ma tre sono i favoriti: il presidente della World Athletics, il britannico Sebastian Coe, che ha ricevuto in giornata l’appoggio verbale di Mo Farah e Usain Bolt; lo spagnolo Juan Antonio Samaranch Jr, figlio del presidente storico del CIO Juan Antonio Samaranch Sr, l’uomo che più di tutti ha traghettato la famiglia olimpica verso la modernità; e il ministro dello sport dello Zimbabwe, Kirsty Coventry, un’aspirante pioniera: sarebbe la prima donna e la prima africana a capo del CIO. “È troppo difficile prevedere qualcosa”, ha detto uno dei candidati, il principe giordano Feisal al-Huseein. Con lui in ‘gara’ anche tre nomi grossi dello sport mondiale: David Lappartient, presidente dell’UCI (ciclismo), Johan Eliasch, presidente della FIS (sci), e Morinari Watanabe, presidente della FIG (ginnastica).
COME SI VOTA
Ogni membro del CIO può esprimere un voto. Tutti i membri dovranno essere presenti perché non sono consentite le deleghe. È necessaria una maggioranza assoluta degli oltre 100 membri del CIO. Se nessuno la ottiene, si andrà avanti in più round di votazione finché la maggioranza richiesta non verrà raggiunta da un candidato. In ogni turno il candidato con il minor numero di voti viene eliminato. Se due o più candidati ottengono lo stesso numero di preferenze durante un round di votazione, si procederà ad un ballottaggio tra i profili in questione: il candidato che otterrà il minor numero di voti non parteciperà al turno di votazione successivo. Nel caso in cui ad avere lo stesso numero di voti siano gli ultimi due candidati nella votazione finale, si svolgeranno nuovi round finché non si raggiungerà la maggioranza assoluta. Attenzione, però. Dopo due turni, entrerà in gioco il Presidente Thomas Bach che, dopo aver consultato il Consiglio esecutivo del CIO, utilizzerà il suo diritto ad esprimere il voto decisivo. Uno scenario al limite.
TUTTO A PORTE CHIUSE
Molti paragonano l’elezione ad un Conclave. E in effetti la segretezza è massima. Fino a quando non ci sarà la fumata bianca, nulla filtrerà sull’esito (e sull’evoluzione) elettorale. “Per garantire la segretezza del voto, il processo elettorale si svolgerà interamente a porte chiuse e non verrà trasmesso. Ci sarà una registrazione solo a fini di archivio. Solo i membri del CIO e le persone elencate dal Direttore generale del CIO (vale a dire gli scrutatori, il personale designato e i dipendenti Lumi richiesti per le operazioni elettorali) saranno presenti nella sala durante il processo elettorale stesso”, si legge nelle preliminary provisions del regolamento elettorale. Non saranno ammessi dispositivi elettronici, quindi niente smartphone e tablet. L’elezione si terrà a scrutinio segreto. Previsto il voto elettronico, ma in caso di problemi tecnici, il Presidente del CIO può decidere di procedere utilizzando un altro mezzo sempre a scrutinio segreto. Chi è eletto, dal 24 giugno inizierà il mandato di otto anni. Dei sette candidati attuali, Coe (68) è l’unico la cui età gli impedirebbe di svolgere un mandato completo visto che tra i membri del CIO il limite di età è di 70 anni e la proroga è prevista solo per altri quattro anni. Ma questa è un’altra partita. Prima c’è da vincere un Conclave contro gli aspiranti Papa. E contro un’aspirante Papessa.