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Da qualche tempo la maggior parte degli sport stanno ritornando ad uno svolgimento abbastanza regolare, anche se in teoria nulla si può escludere nel prosieguo. Un esempio viene dalla recente constatazione di 14 giocatori del Genoa positivi al Covid-19, che peraltro ha suscitato molte polemiche e ansie. La cronica incertezza che continua a riguardare i tempi, i modi e le possibili conseguenze del futuro pandemico è una dura prova fisica e psicologica per tutti coloro che praticano una regolare attività fisica. A maggior ragione questa spada di Damocle è più pesante per gli atleti che esercitano un’attività sportiva a livello agonistico.
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Gli atleti investono di molto stress il loro corpo, con effetti positivi e negativi. Lo stress dell’allenamento stimola l’adattamento e l’aumento delle prestazioni, ma i traumi fisici e l’usura prolungata portano anche a lesioni e dolore; e tende ad accadere ancora più spesso in presenza di stati di ansia e interruzioni forzate del programma di attività , che portano ad una riduzione di elasticità muscolo scheletrica. Al verificarsi di un infortunio oppure pesante affaticamento muscolare, è necessario ricorrere ad analgesici e antinfiammatori. Tuttavia gli attuali metodi di gestione del dolore sono efficaci, ma nel caso di cronicità i prodotti di sintesi aggravano molto l’attività epatica e gravano sul benessere generale delle persone.Â
Il Referente medico di SUNDT chiarisce che il dolore è una conseguenza delle microlesioni delle fibre muscolari che ci procura lo sforzo, ragione per cui si innesca un processo infiammatorio, allo scopo di mettere in allerta il corpo per non esagerare. Ma non bisogna spaventarsi, perché un buon recupero restituisce un muscolo ancora più efficiente, pronto per sostenere nuovi esercizi con la garanzia di performance fisiche superiori con il supporto di sostanze antinfiammatorie come la vitamina C, il betacarotene o pro-vitamina A e la vitamina E dei semi oleosi.
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Alla ricerca di un migliore recupero sportivo e di un sollievo dal dolore più sicuro, molti atleti usano il cannabidiolo o CBD. L’uso assiduo di antidolorifici da banco (cioè FANS come ibuprofene e naprossene sodico) rappresenta un rischio per la salute maggiore di quanto precedentemente noto, e siamo nel bel mezzo di un’epidemia di dipendenza da oppioidi.
In questa realtà , gli atleti hanno cominciato ad usare prodotti naturali a base di cannabidiolo (CBD) per alleviare il dolore e ridurre l’infiammazione senza i rischi associati ai FANS o agli oppioidi. Stiamo parlando di uno dei principali principi attivi presenti nella Cannabis sativa, a cui ricorre la farmacologia date le molteplici evidenze scientifiche a favore della sua efficacia e sicurezza per la mancanza di effetti psicoattivi: per questo le Autorità antidoping hanno rimosso il CBD dall’elenco delle sostanze vietate.
Olio di CBD, sia per la sua ingestione in gocce sotto la lingua o insieme ai cibi, e creme sono le formulazioni più apprezzate dai loro utenti. Sono in grado di rilassare il muscolo e intervenire sui livelli di stress a livello generale, mediante la sua interazione con i recettori del sistema nervoso, offrendo una fase di recupero più serena con il dolore alleviato e la contemporanea azione antinfiammatoria.