“Lo scorso 15 maggio è stato notificato agli utenti, per mezzo di un post pubblicato sul sito ufficiale e successivamente attraverso comunicazione diretta agli abbonati, l’aumento della tariffa mensile e di quella annuale prevista nell’abbonamento alla piattaforma di streaming digitale di DAZN. Si tratta di un ulteriore aumento dopo quello annunciato nello scorso gennaio”. Lo ha detto il senatore del Pd Lorenzo Basso, annunciando di aver presentato una interrogazione alla Presidente del Consiglio, sottoscritta da gran parte del gruppo Pd, per chiedere – tra le varie cose – cosa intenda fare il governo in relazione agli aumenti. Basso, sempre in premessa, ricorda che “la legge 14 luglio 2023, n.93, ha introdotto disposizioni per la prevenzione e la repressione della diffusione illecita di contenuti tutelati dal diritto d’autore” e che “successivamente, l’Agcom ha approvato il nuovo regolamento operativo complementare alla legge, completando gli strumenti per contrastare la diffusione e la fruizione illegale di contenuti protetti relativi alla trasmissione in Tv di partite di calcio. Di tali disposizioni – sottolinea il senatore dem – ha beneficiato in misura considerevole anche la piattaforma di DAZN garantendo alla stessa l’incremento significativo di nuovi abbonati e il recupero consistente di nuove risorse finanziarie, per cui era atteso – evidenzia – una notevole riduzione dei prezzi secondo il principio ‘paghino tutti, tutti paghino meno’. In questa situazione la piattaforma di DAZN, di fatto operante in una situazione prossima al monopolio, ha invece aumentato i costi dei piani di abbonamento, senza prevedere piani dedicati a chi rimane interessato alle sole partite del campionato italiano di calcio”.
Al governo, dunque, Basso chiede di sapere: “quali siano le valutazioni sui fatti esposti in premessa; se non ritenga che la condotta di DAZN, sia lesiva dei diritti dei consumatori in quanto l’incremento notificato dei prezzi di abbonamento non appare collegato ad un effettivo miglioramento del servizio offerto agli utenti; se, alla luce della vicenda di cui in premessa, non ritenga necessario ed urgente attivarsi al fine di favorire il ripristino di condizioni di concorrenza nel settore dei diritti televisivi legati alla trasmissione delle partite di calcio del campionato di serie A e di serie B, e di consentire, per tale via, ai cittadini di scegliere tra le diverse offerte rese disponibili sul mercato quella più rispondente alle proprie esigenze'”.