“Il mio primo tour europeo è stato in Italia nel 1980, ho una relazione speciale con l’Italia, ho conosciuto tanti campioni”. Così Carl Lewis, il leggendario velocista che è intervenuto al Festival dello Sport di Trento. Ricordando la sua straordinaria carriera, con nove ori e un argento in quattro edizioni consecutive delle Olimpiadi dal 1984 al 1996, il “Figlio del vento” ha proseguito: “Sono già passati 40 anni da Los Angeles e 30 dalle mie ultime Olimpiadi. Riesco comunque ancora a festeggiare quei momenti, e la cosa che mi piace di più è che le persone ne parlano ancora. Sono molto felice quando mi rivedo, torno a quel momento speciale della mia vita e penso alle persone che lo hanno condiviso con me. Sono molto orgoglioso. Molte persone devono succedere per vincere quelle quattro medaglie. Ci vuole la salute, un allenatore meraviglioso, la famiglia, gli amici, che si devono allineare affinché tu possa vincere quella medaglia. C’è stata una macchina dietro, e io condivido tutto questo con loro”. Tutto questo nonostante “io non volessi correre. Volevo solo saltare, quando avevo 17 anni”. E da lì è iniziata una carriera che ha segnato la storia dell’atletica.
C’è spazio anche per un commento sulle prossime elezioni presidenziali negli Stati Uniti. Il ‘figlio del vento’ ha prima scarabocchiato una foto di Donald Trump, truccando da diavolo il candidato repubblicano, per poi strapparla tra risate e applausi. L’ex fuoriclasse dello sprint ha invece espresso tutta la sua simpatia per Kamala Harris: “Storia, storia, storia, con lei ce la faremo”, ha detto Lewis, appoggiando apertamente la candidata democratica.