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Arrestato capo ultras Inter Andrea Beretta per omicidio ndranghetista Bellocco

Carabinieri
Carabinieri - Foto IPA

E’ stato arrestato, con l’accusa di omicidio, il capo ultras dell’Inter, Andrea Beretta. L’uomo è accusato di aver ucciso stamane Antonio Bellocco, anche lui legato all’ambiente degli ultrà della curva nerazzurra e inoltre rampollo di una famiglia di ‘ndrangheta. Questa mattina a Cernusco sul Naviglio Bellocco avrebbe sparato a Beretta, che lo avrebbe poi accoltellato fino a ucciderlo. Secondo quanto riferisce il Corriere della Sera, la lite potrebbe essere nata proprio da ambienti legati alla tifoseria organizzata. Beretta è attualmente ricoverato in ospedale e piantonato.

C’è un retroscena legato ai due protagonisti della gravissima videnda. Poche ore prima dell’omicidio avvenuto stamani, Andrea Beretta e Antonio Bellocco hanno giocato insieme a calcetto, in una sfida tra amici, così come testimoniato da una foto pubblicata su Instagram da Marco Ferdico, un altro dei capi ultrà dell’Inter. Si trattava di una normalissima partita di pallone, come riferisce l’Ansa, una sorta di “derby” tra tifosi di Inter e Milan.

Andrea Baretta, il capo ultras dell’Inter che ha ucciso, con dell coltellate alla gola, Antonio Balocco, legato alla curva nerazzurra ma anche alla ‘ndrangheta, sarà interrogato nel pomeriggio in ospedale, dove è piantonato da stamattina in seguito al ricovero per via di un colpo di arma da fuoco ricevuto al culmine di una lite tra i due, che erano ritenuti amici e che proprio ieri sera hanno giocato assieme a calcetto, a Cernusco sul Naviglio. “Non avevo alternativa, mi sono difeso”, ha detto l’accusato al suo avvocato Mirko Perlino, come riferisce l’Ansa. Potrebbe essere proprio questa la versione che riferirà al pm Paolo Storari, che verso le 18 raggiungerà il San Raffaele per l’interrogatorio. I due, stando alle testimonianze, sono stati visti uscire dalla palestra “Testudo” assieme e un clima cordiale e poi sono saliti sull’auto in cui si è consumato l’omicidio.

“Giravo con la pistola perché ho saputo che qualcuno mi vuole fare la pelle”. E quando Antonio Bellocco, “dopo avermi disarmato, ha cominciato a sparare, ho tirato fuori il coltello e l’ho colpito da 7 a 10 volte”. Lo ha spiegato Andrea Beretta, uno dei capi ultrà dell’Inter, al pm Paolo Storari durante l’interrogatorio. Beretta, difeso da Mirko Perlino, è stato fermato con le accuse di omicidio e detenzione illegale di arma da fuoco. Secondo la ricostruzione ha accoltellato, dopo un pesante litigio con minacce seguito da una colluttazione e una ferita, Bellocco, altro esponente della stessa tifoseria e legato alla ‘ndrangheta.

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