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Approvato il Decreto Sport, dall’equa rappresentanza delle leghe alla commissione di controllo: ecco le misure

Campo da calcio e pallone - Foto Pexels Creative Commons Zero (CC0)
Campo da calcio e pallone - Foto Pixabay Creative Commons Zero (CC0)

Il decreto legge n.71 Sport e Scuola è legge. Con il via libera dell’Aula del Senato – che ha dato l’ok con 98 sì, 70 no, 1 astenuto – si è concluso l’iter parlamentare per un provvedimento vasto che secondo il ministro Andrea Abodi “nasce dalla necessità di definire, cambiare e migliorare alcune questioni urgenti rimaste irrisolte da anni” e che rappresenta “solo il primo atto di una strategia di rinnovamento”. La conversione in legge mette fine al dibattito su alcuni dei temi più caldi degli ultimi mesi di sport, a partire dal cosiddetto emendamento ‘Mulè’ (dal nome del firmatario Giorgio Mulé, deputato di Forza Italia e vice-presidente della Camera), che in un primo momento ha scatenato la reazione di Uefa e Fifa e che nella sua versione definitiva riconosce comunque la necessità (la rappresentanza delle leghe deve tener conto anche del contributo economico) di dare alla Lega Serie A maggior peso in consiglio federale dove al momento conta al 12%. Altro tema d’attualità quello dell’istituzione della Commissione indipendente per la verifica dell’equilibrio economico e finanziario delle società sportive professionistiche (calcio e basket), della quale faranno parte, oltre ai due componenti di diritto (il presidente dell’Istituto nazionale della previdenza sociale ed il direttore dell’Agenzia delle entrate), il presidente ed altri quattro componenti scelti tra magistrati contabili, professori universitari, avvocati o dottori commercialisti, nominati con decreto del presidente del Consiglio dei ministri o dell’Autorità politica delegata in materia di sport, di concerto con il ministro dell’Economia e delle Finanze. Di fatto, l’ente prende il posto di Covisoc e Comtec), che potrebbero occuparsi dello sport dilettantistico.

Il decreto contiene poi altri interventi, tra i quali le disposizioni per le elezioni dei presidenti delle federazioni sportive che intendono candidarsi per il quarto mandato. Nel dettaglio un presidente che ha già svolto tre mandati può essere rieletto a condizione che consegua alla prima votazione un numero di voti pari almeno ai due terzi del totale dei voti validamente espressi e, in caso di mancata elezione, non potrà essere candidabile alle votazioni successive per lo stesso mandato. Nel caso di pluricandidature non si procede al ballottaggio tra gli altri candidati e si indicono nuove assemblee elettive. Inoltre, nel decreto è prevista anche la riorganizzazione di Nado Italia, con la decisione di dotare l’organizzazione antidoping di personalità giuridica di diritto privato, quale agenzia tecnica indipendente. “Con la norma inserita nel decreto-legge su Nado Italia si è evitato che l’Italia perdesse uno dei pochissimi laboratori antidoping riconosciuti a livello mondiale, che avrebbe messo in seria difficoltà il movimento sportivo italiano. Inoltre, da oggi Nado Italia diventa un soggetto autonomo, con una propria organizzazione, puntuale e ben definita nel rispetto dell’autonomia sportiva e dei parametri dettati dalla Wada”, le parole di Abodi. Infine, tra le misure, ci sono anche quelle legate alle Olimpiadi Milano-Cortina, come quella che attribuisce all’Ad della società responsabile per le infrastrutture (Società Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026 S.p.a.) anche le funzioni di commissario straordinario per la realizzazione di alcune opere sportive.

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