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“Ci aspettiamo una crescita dei casi ma siamo ancora in una situazione di equilibrio gestibile. Quindi possiamo convivere con bassi livelli di trasmissione, perché 1500 casi non sono paragonabili agli stessi di fine febbraio inizio marzo, quando le persone venivano testate già in fin di vita e quindi mancavano all’appello tutti gli asintomatici. Probabilmente in quei giorni c’erano 35-40mila positivi. Oggi siamo lontani da quei numeri“. Lo annuncia il virologo Andrea Crisanti, direttore di Microbiologia all’università di Padova, in occasione di un intervento ad ‘Agorà ’ su RaiTre.
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