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“Siamo in tempo per un’azione tempestiva. Non è una catastrofe. Dobbiamo mantenere lucidità d’azione. Io, però, sono contrario al metodo della paura: ossia a spaventare i cittadini affinché reagiscano come voglio io. Io sono per dire la verità. A maggio il virus era in ritirata, oggi è tornato a mordere, probabilmente anche per comportamenti negligenti. Ma solo di pochi. La maggior parte della popolazione è coscienziosa, giovani compresi. Lo ripeto: con il virus dobbiamo imparare a convivere”. Lo ha detto il primario dell’ospedale San Raffaele di Milano Alberto Zangrillo in un’intervista al Corriere della Sera in cui ha corretto il tiro rispetto a precedenti affermazioni in contrasto con l’attuale situazione legata all’emergenza coronavirus in Italia: “Io mi auguro innanzitutto che nei più giovani scatti un meccanismo di protezione nei confronti di genitori e nonni. Dobbiamo proteggere loro, i fragili. Persone magari con il diabete o cardiopatie, normalmente sotto controllo, ma che se si infettano possono aggravarsi. Sono certo che con comportamenti corretti dal punto di vista qualitativo, riusciremo a risolvere anche i problemi quantitativi. E la maggior parte della popolazione lo sta capendo. Senza una presa di responsabilità dei singoli non ne possiamo uscire”.
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