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Alberto Angela rivela un episodio della sua vita privata al settimanale Di Più: nessun tipo di divulgazione, ma il racconto del rapimento da parte di una banda di criminali insieme alla sua troupe. Tutto è accaduto in Niger: “Ho rischiato di essere ucciso – confessa il divulgatore scientifico – sono stato sequestrato e picchiano da criminali nel Niger. Ho temuto davvero di non rivedere più mia moglie (Monica Angela, ndr, sposata nel 1993). Poi per fortuna mi hanno liberato. Ero con i sei operatori della mia troupe tra il Niger e l’Algeria nel deserto, per girare una puntata”.
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Il ricordo di quanto avvenuto è ancora nitido nella mente del conduttore: “Un veicolo velocissimo, dal quale sono scesi tre individui con turbante e occhiali da sole, ma anche kalashnikov e pistole alla mano. Ci hanno legato, picchiato per ore, interrogandoci e divertendosi a terrorizzarci: ci hanno anche chiesto se fossimo delle spie“. “Sono state 15 ore terribili siamo stati tutti percossi, minacciati e poi derubati di tutto – conclude – Oggi sono qui a raccontare quello che mi è successo e, nonostante la grande paura, non ho smesso di svolgere con grande passione il mio lavoro”.
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