Il calcio è la cosa più importante delle cose meno importanti. Mai come oggi questa frase di Arrigo Sacchi calza a pennello, in un momento difficile e di emergenza per l’Italia: con il coronavirus che ha costretto a chiudere a riccio quasi tutto il Nord Italia con delle restrizioni importanti. Dalle scuole, agli uffici senza dimenticare le università e tutte le attività collaterali. Effetti che si sono riversati, inevitabilmente, sulla cosa più importante tra le cose meno importanti: il campionato di calcio. Porte aperte, porte chiuse, rinvii, recuperi, date, intrecci: un caos totale. Il caso ha voluto che proprio oggi si dovesse disputare Juventus-Inter, mai una partita banale, soprattutto quest’anno con i nerazzurri competitivi e pronti a contendere, insieme alla Lazio, il dominio incontrastato bianconero.
Uno scontro totale su tutti i fronti: dal calciomercato (ricordate Icardi-Dybala e Lukaku?) con la scelta di Antonio Conte da parte di Giuseppe Marotta che ha creato reazioni forti tra i tifosi bianconeri. E adesso questa storia dei rinvii e recuperi che rischia di paralizzare totalmente il campionato in una storia senza precedenti. Non può e non deve diventare Agnelli contro Marotta, Juventus contro Inter: qui c’è da salvaguardare la regolarità di un campionato che dopo le ultime scelte rischia seriamente di essere compromesso. C’è un bene superiore da perseguire: i tifosi e gli appassionati chiedono serietà. Lasciate da parte la politica.