Valentina Margaglio - Foto Marco Trovati/Pentaphoto
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Skeleton, Margaglio: “Medaglia inaspettata. Gaspari: “Rivincita sulla sfortuna”

E’ bronzo per lo skeleton italiano nella staffetta mista dei Mondiali di Altenberg.Sapevano che potevano ottenere un buon piazzamento ma non pensavano inizialmente che potesse finire talmente bene“, ha spiegato Valentina Margaglio prima di aggiungere: “Sicuramente i primi sei-sette numeri sono stati un po’ favoriti, perchè è uscito il sole che ha un po’ smollato il ghiaccio, ma bisognava prendere l’occasione al volo e noi ci siamo riusciti. Il direttore tecnico Maurizio Oioli, lo staff tecnico composto da Christian Steger, David Mair, Milko Campus e Andrea Gallina stanno facendo un gran lavoro, la Federazione ha investito nella giusta direzione negli ultimi due anni. Io ho cominciato seriamente a praticare skeleton da un paio d’anni e sono solo all’inizio del mio cammino. Arrivo dal mondo dell’atletica leggera, dove praticavo le prove multiple, ho un diploma tecnico-turistico. Ho una buona tecnica di spinta, tuttavia devo ancora imparare bene a guidare sulle piste della Coppa del mondo, spero di arrivare alle Olimpiadi di Pechino 2022 in grado di lottare per le posizioni di vertice“.

Poi il commento di Mattia Gaspari, reduce dalla rottura del tendine d’achille: “Sono andato avanti fra mille sofferenze perchè sapevo che avrei potuto battere la sfortuna e ce l’ho fatta – ha raccontato -. Il bene ha trionfato sul male, ci ho creduto sempre e alla fine il lavoro ha pagato. Fisicamente non sono ancora al 100%, da quest’anno ho cambiato addirittura lato di spinta per non mettere troppa pressione alla gamba sinistra. L’obiettivo era quello di prendere familiarità con l’altra parte, è come se un tennistra destrorso decidesse di giocare con la mano sinistra. Non sono nemmeno riuscito a fare la preparazione ideale dopo due stagioni di inattività, perché volevo tornare a essere prima di tutto un atleta. In queste settimane sono arrivato a spingere a circa un decimo del mio personale, significa che ci stiamo avvicinando a quello che ero prima dell’infortunio. Abbamo un sistema che funziona, gli ingranaggi sono oliati sempre meglio per l’intero gruppo, viaggiamo tutti nella stessa direzione”.

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