L’allarme coronavirus spaventa il mondo del calcio. L’Uefa ha indetto una riunione d’emergenza in programma martedì 3 marzo ad Amsterdam, alla quale parteciperanno i delegati di ciascuna delle cinquantacinque federazioni affiliate. Si discuterà soprattutto di Euro 2020, che appare a rischio. Il torneo, infatti, è itinerante per la prima volta nella storia, e con l’epidemia in corso viaggiare in lungo e in largo per l’Europa sembra un grande rischio, almeno in questo momento. E’ per questo che l’Uefa ha aperto dei contatti costanti con l’OMS per ricevere aggiornamenti e previsioni sulla situazione in essere.
In più, arrivano le prime voci di chi preferirebbe non giocare per la tutela della salute. Per esempio, il numero uno della federazione del Galles, che non ritiene sicuro andare a giocare a Roma la sfida del girone: “Dovremmo giocare contro l’Italia a Roma, ma bisogna pensare prima alla salute e poi allo sport”. Gli fa eco, con prudenza, il presidente della Federcalcio d’Irlanda: “Siamo in stretto contatto con l’Uefa e sappiamo che la federazione a sua volta è in contatto diretto con l’Organizzazione Mondiale per la Sanità. E prenderemo qualsiasi misura ci consiglieranno di adottare”.