Lo sprinter azzurro delle Fiamme Gialle, Filippo Tortu, parteciperà domenica 23 febbraio agli Assoluti indoor di Ancona sui 60 metri. Ospite del talk settimanale su Atletica TV, il primatista italiano dei 100 metri ha rilasciato un’intervista e si è concentrato sulla gara che lo attende: “Per come vivo io lo sport, conta soltanto vincere. Ad Ancona mi trovo benissimo, già l’anno scorso in occasione del mio 6.58 la tribuna era pienissima ed è stato emozionante: ho sentito il pubblico vicinissimo. Credo di poter fare meglio del risultato dello scorso anno anche se l’esordio è sempre un terno al lotto, sia nei 60 sia nei 100. La cosa più importante saranno le sensazioni, più che il tempo. Per questo invito tutti ad Ancona: con me, Gimbo Tamberi, Fabbri e tanti altri ragazzi sarà un grande campionato italiano”. Il velocista italiano sembra deciso a portare a casa il titolo e riguardo la sua condizione attuale aggiunge: “Non sono mai stato così bene in questo momento dell’anno. Dopo i Mondiali mi sento cresciuto di testa e anche fisicamente. Dal 5 gennaio siamo andati a Tenerife e ci siamo allenati veramente alla grande per 20 giorni, molto utili. Dopo Ancona avrò una settimana di pausa e poi inizierò la preparazione per Tokyo e per tutta la stagione outdoor”.
Già proiettato sulla stagione all’aperto e, in particolare, sui Giochi di Tokyo ha affermato: “Per ora l’unica tappa sicura è il Golden Gala a Napoli il 28 maggio, una pista molto veloce. Non abbiamo ancora ragionato sull’esordio e sul post Golden Gala, stiamo valutando tutto. Di certo dovremo arrivare in forma al 1° agosto per le batterie di Tokyo. I 100 metri restano la priorità ma non escludo di poter correre qualche volta sui 200 in stagione, invece dal prossimo anno li farò più spesso e potrebbero diventare la gara in cui mi esprimo meglio“. Lo sprinter azzurro è intenzionato a migliorare un altro record italiano al più presto, ma rimane con i piedi per terra: “Non si può mai sapere: anche con il tempo degli Europei di Berlino avrei preso la medaglia in tutte le edizioni passate e invece in quella edizione no. Riuscire a non sbagliare niente nel momento che conta: è tra le cose più difficili di questo sport”.