Calcio estero

Razzismo, Marega: “Servono gesti forti, non gli slogan”

Gli insulti razzisti, il gol, l’esultanza polemica e l’abbandono del campo con la beffa dell’ammonizione. Moussa Marega, attaccante del Porto, è stato vittima di insulti razzisti nel corso della partita contro il Vitoria Guimaraes. “E’ iniziato nelle fasi del riscaldamento, erano solo due o tre persone, e quando è così si può continuare a giocare – ha detto il 28enne ex Amiens ai microfoni di Rmc – Ma quando gli insulti per il colore della pelle provengono da quasi tutto lo stadio, non è possibile continuare a giocare. E’ triste che questo accada nel 2020, ieri e’ stato molto più difficile, mi sentivo davvero una merda. E’ stata una grande umiliazione per me. Dopo la fine della partita, sono tornato a casa. Vedere mio figlio mi ha fatto sorridere, come tutti i messaggi di vicinanza che ho ricevuto“. Poi un augurio: “Vorrei che tutti interrompessero le partite. Ci vorrebbe un forte gesto da parte degli arbitri, della Lega. Gli slogan antirazzisti sono stupidi”.

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