La Sampdoria ha rialzato la testa in campionato, mostrando un gioco autoritario e collezionando buone prestazioni. Il successo fuori casa contro il Torino ha confermato la tendenza positiva dei blucerchiati, che arrivano fiduciosi alla ventiquattresima giornata della Serie A 2019/2020, sfidando fra le mura amiche una Fiorentina in crisi di risultati. Il tecnico doriano Claudio Ranieri ha rilasciato interessanti dichiarazioni, in occasione della consueta conferenza stampa pre-partita.
Ranieri ha così presentato lo scontro con la Fiorentina: “Sarà una bellissima sfida. La Fiorentina è stata costruita ed è stata rinforzata con il mercato di gennaio. In questo momento ha i nostri stessi obiettivi ma in futuro ne ha altri. Ora dopo la partita di Torino sarà importante confermarsi. Sarà una partita spigolosa con le due squadre che cercano spesso la profondità“.
In seguito il tecnico dei liguri ha evidenziato le peculiarità della rosa viola, elogiando l’allenatore Giuseppe Iachini: “Non so. Quando si sta in campo questi vantaggi non si vedono. Poi in partita ci sono dei piccoli vantaggi e tu devi essere bravo ad approfittarne. Alla Fiorentina c’è un allenatore coriaceo che voi conoscete bene e che io ho avuto da giocatore. So cosa infonde alla squadra. Ha vinto a Napoli e ha messo in difficoltà la Juventus, non sarà facile ma noi stiamo attraversando un buon momento e quindi non sarà facile neanche per loro“.
Ranieri si è peraltro lasciato andare ad un commento sulla proposta del Var “a chiamata”, simile a ciò che è già stato attuato per ciò che concerne tennis e volley: “È una cosa simpatica. La nostra chiamata può essere simpatica, bisogna vedere come la prendono gli arbitri. Un conto è che la chiamino loro e un altro che lo chiamiamo noi. È un segno di apertura. Gli arbitri sono sempre più competenti ma qualcosa può sfuggire e questa macchina può essere utile affinché le partite siano più giuste e reali“.
In chiusura Ranieri ha stilato un bilancio su quanto fatto sin qui alla guida della Sampdoria: “Quando entri in corsa le difficoltà ci sono sempre perchè tu non conosci i giocatori, perchè è un conto conoscerli da avversari e un altro è entrare e percepire le sensazioni che ti danno. Potrebbero giocare altri giocatori se io li avessi testati nel pre-campionato. Tanti cambi non li faccio perchè non mi posso permettere di sbagliare nulla e quindi devo andare coi piedi di piombo. Sono venuto qua per lavorare a testa bassa, sono soddisfatto. Lo ripeto, perchè ho trovato un ambiente di lavoro meraviglioso e questo mi permette di sentirmi a casa. E questo è importante per un allenatore“.