Serie A

Torino, Longo: “Voglio riaccendere la squadra, sono consapevole dei rischi”

Moreno Longo
Moreno Longo - Foto Antonio Fraioli

Il Torino, dopo quattro sconfitte consecutive tra campionato e Coppa Italia e 17 gol subiti, ha deciso di dare una scossa alla squadra, esonerando Walter Mazzarri. Inizia, dunque, un nuovo ciclo per i granata e ad inaugurarlo sarà Moreno Longo, ex tecnico del Frosinone, designato come successore dell’allenatore toscano per provare a riportare entusiasmo e soprattutto vittorie in casa Toro. Longo si è presentato oggi ai suoi nuovi tifosi in conferenza stampa, dimostrando di sapere già da dove cominciare a lavorare con la squadra: “Dalla testa, dobbiamo pensare positivo e ad approcciare con grande coraggio e autostima già dall’allenamento di oggi. E’ una squadra che deve dimostrare le qualità che ha e che ultimamente non ha espresso. Il livello di ogni singolo giocatore deve tornare ad essere a ciò che aveva abituato. Ho le mie idee su come intervenire, sotto l’aspetto dell’atteggiamento dovremo dare risposte. Ognuno porta il proprio metodo, cercheremo di apportare delle modifiche a ciò che è la nostra filosofia”.

Il primo messaggio del neo-tecnico granata è un appello ai tifosi, che devono dare un’importante sostegno ai proprio giocatori nei prossimi mesi: “E’ una tifoseria che conosco bene, so quanto può dare come apporto. Mi auguro che il mio arrivo possa essere un motivo per ricreare un clima positivo. Sono consapevole che dobbiamo essere noi a trascinarli e ad alimentare l’entusiasmo con prestazioni all’altezza. Anche il tifoso in questi quattro mesi dovrà stringerci per darci una mano e per cercare di sovvertire una stagione che può ancora dare tanto”.

L’ex Frosinone rivela i dettagli del suo contratto, ma preferisce non pensare al suo futuro: “L’accordo è fino al 30 giugno, lo abbiamo trattato insieme in maniera serena e poi si affronterà un’eventuale possibilità di prolungamento a seconda di ciò che ci scambieremo a vicenda. La mia priorità non è il futuro, ma il presente: con il lavoro quotidiano mi auguro di garantirmi una possibilità come del resto ci siamo detti“.

Moreno Longo conosce l’ambiente granata, compreso il Filadelfia, che vorrebbe utilizzare il più possibile per avvicinare la sua squadra ai tifosi: “Per quanto sarà possibile, e spero di poterlo fare per più giorni settimanali, vorrei tenerlo aperto. E’ un gesto naturale di possibilità per alimentare la positività intorno alla squadra e per dare ai tifosi la possibilità di starci vicino. Poter vedere gli allenamenti è una cosa importante, io sono cresciuto con quel piazzale e so cosa vuol dire poter chiacchierare di Toro in quel luogo”.

In molti hanno paragonato Longo a Simone Inzaghi, autore di un vero e proprio capolavoro con la Lazio negli ultimi anni: “E’ una parentesi molto positiva per ciò che ha costruito, quando andai a Vercelli lui stava andando a Salerno. Poi fu abile a sfruttare la sua opportunità. Può essere un esempio positivo, ma io penso solo a sfruttare al meglio la mia possibilità. Ciò che non mi manca di certo sono le motivazioni“.

L’allenatore di Grugliasco ha una grande considerazione dei giovani, su tutti Millico ed Edera, e d è pronto a puntare anche su di loro: Sono i nostri giovani, cercherò di valutarli e monitorarli. Sono il nostro serbatoio, arrivo da lì e so quali sono le dinamiche. Il settore giovanile è importante, ci sono possibilità concrete di portare giocatori in prima squadra e se ci sarà l’opportunità non esiterò a dare chance a qualche ragazzo. Se Edera e Millico sono qui, è perché se lo sono meritato. Sanno che dovranno dimostrare di poter valere questa maglia, sanno che c’è un allenatore che non esiterà a metterli in campo: spetta a loro guadagnarsi l’opportunità. E’ solo il campo che dà le risposte”.

Il Torino viene da un momento estremamente delicato, in cui soprattutto il reparto difensivo ha mostrato delle enormi lacune, ma Longo è arrivato per ridare vigore ai giocatori: “Sono state sconfitte pesanti per una squadra con queste qualità: le partite si possono perdere, ci sono episodi che le condizioni, ma sono venute meno le reazioni. Dovrò essere bravo a riaccendere cuore e stomaco per far sì che certe cose non accadano più. Da sabato vogliamo esprimere una prestazione con la garra, come impone questa maglia. Spero di essere nelle condizioni di tirare una volata nel finale di campionato”.

Moreno Longo predilige un certo sistema di gioco ma, nel corso della sua carriera ha dimostrato delle grandi capacità di adattamento in base agli uomini a sua disposizione: “Io sono nato con la difesa a quattro, ma un allenatore deve mettere nelle condizioni migliori i giocatori per potersi esprimere. A Vercelli fui costretto a cambiare dalla difesa a 3 a quella a quattro e iniziò un percorso positivo che ci portò alla salvezza. A Frosinone mi portarono Ciano con Ciofani e Dionisi e nacque il 3-4-1-2, era normale volerli mettere tutti in campo. Io sono un allenatore che ciò che determina il modo di pensare di fare sono le caratteristiche dei giocatori. Il Toro è costruito per giocare a 3 dietro, ma ci sono giocatori che si possono adattare a quattro come De Silvestri o come Ansaldi, magari un po’ meno Aina. Ma abbiamo tante possibilità. Devi avere il dono della sintesi, dare i concetti dai quali trarne più benefici e mettere i tasselli per poi evolvere altre situazioni. Questa è una settimana con soli quattro giorni prima della partita: darò le direttive più importanti. Zaza e Belotti sono una grande risorsa, sono due giocatori di grandissimo livello e se mi faranno vedere di poter coesistere potranno essere utilizzati insieme. Dipenderà da loro, a me piace giocare con due attaccanti. Vedrò quale sarà la loro affinità, conoscendoli mi aspetto grande disponibilità e ci daranno una grande mano fino al termine della stagione”.

Longo promette di lavorare su ogni singolo giocatore, per cercare di farlo rendere al meglio delle proprie possibilità e, in particolare, elogia Verdi: Tutti devono sentirsi sulla corda e per poter scendere in campo la domenica. Dovrò monitorare tutto e mandare in campo chi darà i segnali migliori. Chi non gioca ha bisogno della stessa importanza di chi gioca perché altrimenti perdono fiducia. Verdi ha grandissimi mezzi, qualità straordinarie e calcia sia di destro che di sinistro, non ce ne sono tanti in giro. Partendo defilato e accentrandosi può rendere al meglio, ma voglio parlare con lui e vederlo settimanalmente. Mi è capitato di cambiare parere nel guardare un giocatore in tv o da vicino. Con la condivisione si trova una buona ricetta”.

Il tecnico è stato un anno senza allenare, ma era lì ad attendere la giusta occasione, sperando sempre in un ritorno nel club di Cairo: “E’ stato particolare, non mi era mai capitato. Ho cercato di aggiornarmi per non fermarmi con le idee e con la testa. Ringrazio tutte le persone che hanno cercato di darmi opportunità che per svariati motivi non sono andati a buon fine. Aspettavo la situazione che accendesse il mio stomaco per poter trasmettere le mie sensazioni ai miei giocatori. Si è sempre parlato di un ritorno al Torino, soltanto il destino poteva sapere quanto sarebbe capitato. Me la sono sempre sentita nell’ambiente del Toro: mi dà grandi emozioni, ma devo rimanere freddo e distaccato perché si parla di lavoro. Devo essere concreto e lucido per fare tanto lavoro”.

L’opinione pubblica si è divisa in merito all’ingaggio del nuovo allenatore, ma lui sa come affrontare la situazione e non ha paura di questa nuova avventura: “Non ho risposto a nessuno perché è stato tutto troppo veloce, non ho avuto il tempo. Il nostro lavoro è fatto di grandi responsabilità, ogni situazione è pericolosa. Vedete cosa è successo a Giampaolo e Di Francesco, vedo giovani che fanno exploit: non c’è un rischio più di un altro. Qui c’è un po’ più di aspettativa, ma la grandezza della piazza aumenta le aspettative. Io sono benissimo cosa devo fare e quali sono i rischi. Sono consapevole e affronterò tutto con coraggio“.

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