Molti appassionati di calcio, spesso, concordano nel dire che Cristiano Ronaldo valga da solo il prezzo del biglietto ma, questa volta, due tifosi hanno preso alla lettera la suddetta frase. La Juventus, lo scorso luglio, ha disputato davanti a 65mila supporter un’amichevole a Seul contro la K League terminata con il risultato di 3-3. Due tifosi avevano preso i biglietti per guardare da vicino le giocate del loro idolo Cristiano Ronaldo, ma quella partita il cinque volte Pallone D’Oro l’aveva vista solo dalla panchina, senza scendere in campo neanche per un minuto. Agli spettatori locali la cosa non è andata giù e, sentendosi defraudati, hanno deciso di far partire una causa legale.
Dopo più di sei mesi dall’accaduto è arrivata la notizia che un giudice sudcoreano ha ordinato all’agenzia locale che aveva venduto i biglietti, la The Fasta, di risarcire i fan che non hanno potuto vedere all’opera l’asso portoghese. Il promoter è accusato di frode per circa 6 miliardi di won, l’equivalente di 4,4 milioni di euro. La The Fasta, secondo quanto riportato, avrebbe sostenuto di avere una clausola con la Juventus che garantiva la presenza in campo di Ronaldo per almeno 45 minuti. Due acquirenti, dunque, hanno visto riconosciute le loro ragioni dal tribunale di Incheon che ha obbligato il promotore dell’evento a pagare loro una cifra di 282 euro ciascuno. Appresa la notizia anche altre persone si sono rivolte al palazzo di giustizia di Seul per ottenere un risarcimento. Nei confronti, invece, del club bianconero e dello stesso Ronaldo non è stata avviata nessuna causa.