Tennis

Australian Open 2020: lasciamo lavorare Camila Giorgi, nessuno ha le chiavi del successo

Camila Giorgi - Foto Ray Giubilo

di Adriano Albanesi – Wta Gold Coach e Direttore Tecnico Antico Tiro a Volo

È un grande piacere tornare tra i campi e continuare il nostro viaggio insieme all’interno di Melbourne Park per scoprire cosa è accaduto in questa giornata degli Australian Open.

Diversamente rispetto a quanto accaduto ieri non ho riscontrato grandi sorprese. Belinda Bencic e Garbine Muguruza si sono confermate, nonostante la spagnola abbia dovuto lottare molto per imporsi su Ajla Tomljanovic. Alcuni risultati, però, mi sono balzati all’occhio. Anzitutto quello di Zarina Dyas, brava a vincere in rimonta su Anna Blinkova con il punteggio di 4-6 6-3 6-4. La kazaka, martorizzata da diversi infortuni, si è ripresa alla grande negli ultimi sei mesi. Qui ha già battuto Amanda Anisimova, dimostrando tutta la sua solidità. Ok Kerber, Halep e Mertens, mentre Carla Suarez Navarro paga la grande fatica del match disputato con Aryna Sabalenka nel primo turno, cedendo ad un’ottima Swiatek. Pavlyuchenkova avanti a fatica: affrontare una giocatrice mancina ed estrosa come Taylor Townsend non è mai facile. In realtà una piacevole novità c’è. Si tratta di Catherine Bellis, che dopo un brutto stop sono certo sarà in grado di tornare ai suoi livelli. Il 6-4 6-4 con cui ha regolato una Karolina Muchova in rampa di lancio è un segnale molto confortante per il futuro dell’americana. Vorrei soffermarmi anche sulla sfida tra Danielle Collins e Yulia Putinsteva, conclusasi con l’affermazione della kazaka dopo oltre due ore e trenta di battaglia. La statunitense difendeva tanti punti in virtù della semifinale raggiunta lo scorso anno e in questo 2020 è partita con il piede giusto. La battuta d’arresto con una combattente come Putinsteva rischia di lasciare il segno non solo in classifica, ma sarà il campo a parlare per lei.

Ho lasciato volontariamente per ultimo il match tra Camila Giorgi e Svetlana Kuznetsova, sul quale ho davvero voglia di soffermarmi. Il 6-3 6-1 con cui Camila si è sbarazzata di una vera e propria senatrice del circuito è un risultato che mi fa un immenso piacere. L’azzurra ha attraversato un momento difficile, con un infortunio da lasciarsi alle spalle e tanti brutti pensieri da mettere a tacere. Ho avuto modo di leggere alcuni commenti in cui veniva invitata ad un cambio di allenatore. Sono voci che girano da diversi anni ormai e le fanno tutt’altro che bene. Mi viene spontaneo, allora, pormi e porvi un interrogativo: “Chi ha le chiavi del successo?”. Probabilmente Camila ha trovato il suo equilibrio nel rapporto con papà Sergio, che solo ai nostri occhi appare come un problema. Quello che c’è tra lei ed il padre è qualcosa di unico e di intimo, un aspetto sul quale non dovremmo farci troppe domande. Se avesse agito diversamente in passato non è detto che sarebbe arrivata dov’è. Possiamo si esprimere giudizi ma nessuno di noi ha le chiavi del successo. Basta polemiche su questa situazione e godiamoci un rapporto di lavoro che ha portato una tennista italiana tra le prime trenta giocatrici del mondo.

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