“Quella di Zaniolo è stata la solita ricostruzione del crociato con associate riparazioni meniscali, lui aveva il menisco esterno rotto e durante l’intervento si cerca di lasciare un ambiente articolare quanto più possibile normale. Domenica aveva gli occhi lucidi, è stato un colpo per lui, oggi era sereno, sorridente e interagiva con gli altri calciatori che ha trovato nei reparti di fisioterapia, è motivato e pronto a intraprendere questa fase riabilitativa”. Questo il commento a Sky Sport del professor Pier Paolo Mariani, che nella giornata di lunedì ha operato Nicolò Zaniolo in seguito alla rottura del crociato del ginocchio destro avvenuta nel corso di Roma-Juventus. Lo sfortunato centrocampista giallorosso rischia di saltare gli Europei, per i quali sarebbe stato indubbiamente tra i giocatori chiave della Nazionale di Mancini.
Il luminare prova a far luce sugli effettivi tempi di recupero da questo tipo di intervento chirurgico: “Distinguo il protocollo in due fasi, la prima è quella medica dove controllo e seguo l’atleta, poi c’è quella atletica. Un conto è il ritorno all’attività sportiva, un altro la performance. Il mio protocollo si chiude in 3 mesi, con l’obiettivo di portare il calciatore in perfette condizioni, come un meccanico che dà al cliente una macchina riparata. Poi tocca allo staff medico della squadra, ai preparatori dare quello che manca per avere performance perfette. Quanto duri il tempo della riatletizzazione dipende dal giocatore, dalle caratteristiche fisiche, dalle masse muscolari, dove noi non interveniamo e non facciamo previsioni. Il discorso della ricadute è complesso, non è legato all’entità del recupero, l’intervento dà la stabilita’, poi quello che è necessario è recuperare una serie di meccanismi neuro-motori. Poi è inevitabile che un legamento, come si è rotto la prima volta, si possa rompere una seconda volta”, conclude Mariani.