Tennis

Amarcord: ATP Basilea, non solo Roger Federer

Laver Cup, Roger Federer - Foto Roberto Dell'Olivo

La Svizzera per molti versi vive ancora di troppi stereotipi: orologi, banche, cioccolata, valli verdi, montagne innevate, Roger Federer. Ci sono ancora tutti, precisi, precisissimi, ma quel che spesso si tace è che le sue città si stanno evolvendo nei luoghi più avanguardistici d’Europa.

Basilea (terza città del Paese, dopo Zurigo e Ginevra) ha raccolto il testimone del passato più pittoresco, proiettandolo verso uno stile nuovo ma sempre al passo con i tempi. Se ne resta subito affascinati, divisa com’è tra le acque del Reno e le montagne, tra nord e sud, tra l’Alsazia e la Foresta Nera. C’è tutto, a Basilea. Letteratura, paesaggi, arte (tanta) e non ultimo, lo sport.

Anche il mondo del tennis è stato oggetto di un profondo rinnovamento; nuove idee e preziose risorse hanno portato ad una profonda riorganizzazione, sempre e comunque nel segno della tradizione.

Gli Swiss Indoors Open sono il torneo rosso-crociato per eccellenza, dal 2009 “ATP 500” e terzo torneo “al coperto” per ordine di importanza dopo Shanghai e Parigi Bercy (rispetto al quale è collocato appena una settimana prima in calendario). La sede cambia, spostandosi da Ginevra a Basilea, solo nel 1970, all’alba dell’era Open. Quattro anni più tardi, ai margini sud orientali della città, viene inaugurata la St. Jakobshalle, che nel cuore di un ampio parco offre una struttura polifunzionale che dal 1990 “ospita” il Campo Centrale del torneo.

In questo torneo le novità si susseguono con un ritmo incalzante. Fra il 1986 ed il 1988 vengono ampliate le zone di ristorazione e viene creato una sorta di “villaggio del tennis”, dove nell’arco della settimana si tengono meeting ed eventi di ogni genere.

Per festeggiare le nozze d’argento gli organizzatori danno vita ad una première esclusiva, in cui i più grandi campioni degli ultimi 25 anni del torneo si sfidano in una tre giorni trasmessa dalle televisioni di ben 41 Paesi. Vincitore dell’evento, Jimmy Connors.

L’albo doro del torneo è davvero eccellente, con 16 vincitori che vantano anche successi in uno o più Slam. Dalla prima edizione, quella del 1970, vinta dal tedesco Klaus Berger sullo svizzero Ernst Schori, solo per tre volte il titolo è andato ad un giocatore fuori dalle teste di serie: nel 1989, quando lo statunitense Jim Courier conquistò il suo primo titolo ATP su Stefan Edberg (che prima di Sua Maestà Federer, protagonista qui di ben undici finali e sei vittorie, aveva il miglior record del torneo con tre titoli su cinque finali), nel 1999 quando si impose Karol Kucera (in una splendida finale al quinto con Tim Henman) e nel 2004 con la vittoria di Jiri Novak su David Nalbandian.

Come noto, dal 2007 la finale si disputa al meglio dei tre set. In precedenza, quando si giocava sulla lunga distanza dei cinque set, si registra una sola grande rimonta da 0-2, quella di John McEnroe ai danni di Goran Ivanisevic.

Negli ultimi anni, (post 2006) il padrone di casa Roger Federer si è dimostrato il padrone assoluto degli Swiss Indoors, lasciando le briciole ai suoi avversari.

L’edizione del 2012 coincide con il record assoluto di pubblico registrato sugli spalti, dove durante la settimana si contano fino a 72.200 spettatori, in quello che senza dubbio è ormai il più importante evento sportivo della Svizzera con un budget stanziato in 18 milioni di franchi.

Una curiosità: nel 2001, prima settimana di agosto, si è disputata l’unica edizione dei WTA Swiss Indoors Open, allora facenti parte della categoria Tier IV. Ad aggiudicarseli fu la ceca Adriana Gersi, che in finale regolò la padrona di casa Marie-Gaiane Mikaliean col punteggio di 6-4 6-1.

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