Un meraviglioso Fabian Cancellara vince la 10° edizione delle Strade Bianche. È il suo terzo trionfo nell’arrivo di piazza del Campo, senza dubbio il più bello e commovente. Il fuoriclasse svizzero, che a fine anno metterà fine a una straordinaria carriera, si congeda dalla corsa senese nel miglior modo possibile. “È un giorno speciale, non ho parole, sono solo orgoglioso. Ho fatto la storia delle Strade Bianche e ora mi aspetto che gli organizzatori mi dedichino uno sterrato”, ha dichiarato a fine gara un emozionato “Spartacus”. Il ceco Zdenek Stybar, vincitore dell’edizione 2015, deve accontentarsi del secondo posto. Terzo uno straordinario Gianluca Brambilla, che ha preceduto il campione del mondo Peter Sagan.
Il terremoto (magnitudo 3,4 della scala Richter) avvertito ieri pomeriggio nel senese non ha fortunatamente arrecato danni ma ha contribuito ad elettrizzare ancor di più una corsa che non ha certo bisogno di scosse emotive dall’esterno, essendo già di per sé una delle prove più spettacolari in calendario. Il percorso della decima Strade Bianche, 176 chilometri di cui 52,5 in tratti di sterrato distribuiti in nove settori, ha attirato in Toscana un roster di primo livello. La corsa si infiamma a 18 chilometri dall’arrivo, sul penultimo tratto in sterrato di Colle Pinzuto. Tanto per cambiare il primo ad attaccare è Peter Sagan, seguito come un’ombra da Fabian Cancellara e Zdenek Stybar. I tre si riportano sulla testa della corsa, dove il ceco della Ettix-QuickStep trova il compagno di team Gianluca Brambilla, l’unico reduce dalla prima fuga in grado di tenere le ruote dei big. Nel gruppo degli immediati inseguitori c’è anche il nostro Diego Ulissi (Lampre), mentre Vincenzo Nibali si stacca dopo aver tirato per il compagno di squadra Jakob Fuglsang. Ci si aspetterebbe un lavoro in funzione del proprio capitano, ma Gianluca Brambilla sta bene e prova a fare tutto da solo. Il corridore di Bellano viene superato soltanto negli ultimi metri, sullo strappetto finale di Santa Caterina, da Fabian Cancellara con a ruota Zdenek Stybar. La “locomotiva di Berna” imposta in testa la mitica curva di San Martino, il punto più rischioso della pista del Palio di Siena, per la terza volta in carriera (aveva già vinto nel 2008 e nel 2012).
Da segnalare una brutta caduta a Lucignano d’Asso, nel corso del terzo tratto di sterrato, che ha coinvolto Damiano Cunego: lo sfortunato veronese della Nippo-Fantini, dolorante a un braccio, è stato trasportato in ambulanza all’ospedale di Siena, dove gli esami radiografici hanno evidenziato la frattura del quinto metacarpo.
Tra le donne (percorso di 121 chilometri con 7 settori di sterrato) successo per la campionessa del mondo Lizzie Armistead (Boels Dolmans), al secondo centro in stagione dopo la Omloop Het Nieuwsblad della scorsa settimana. La britannica si è sbarazzata negli ultimi metri della polacca Katarzyna Niewiadoma (Rabobank-Liv) e della svedese Emma Johansson (Wiggle-High5), rispettivamente seconda e terza, conquistando una storica vittoria: la seconda edizione della Strade Bianche rosa rappresenta, infatti, la prima gara assoluta del neonato World Tour femminile. Quarto posto per la nostra Elisa Longo Borghini, che ai microfoni della Gazzetta dello Sport si è detta soddisfatta della sua prova: “È stato un buon test. Non sono al cento per cento, ma anche così riesco comunque ad arrivare quarta”.