Se mi candido alla guida della Federcalcio? Non chiudo la porta ma ho un impegno con le società di Lega Pro. Stiamo facendo bene, anche in questi giorni ho ricevuto tantissimo affetto dalle società. Io voglio lavorare per la Lega Pro, perché non vivo di calcio ma di grandi soddisfazioni legati alla realizzazione di progetti importanti”. Lo ha dichiarato il numero uno della Lega Pro Gabriele Gravina commentando le voci che lo vogliono come sfidante di Carlo Tavecchio nelle elezioni per la presidenza della Federcalcio, previste per l’inizio del 2017. “La Lega Pro ha bisogno di certezze – ha aggiunto Gravina a margine della presentazione della convenzione per l’impiantistica sottoscritta questa mattina con l’Istituto per il credito sportivo – Non è stata una scommessa facile, si sta rivelando un impegno gravoso ma ne usciremo: la Lega Pro diventerà un modello”.
Il numero uno della terza serie professionistica ha poi spiegato le sue richieste alla Federcalcio. “Chiunque si candidi alla presidenza deve dare garanzie di sostenibilità alla Lega Pro, deve tenere in debita considerazione il nostro lavoro. Serve dialogo, bisogna evitare di pensare che la Lega Pro sia terreno di conquista perché vale il 17 per cento alle elezioni. C’è solo una strada per prendere i nostri voti: avviare un processo di confronto e garantire il futuro della Lega Pro. Tavecchio ha dato la sua disponibilità ma questa va tradotta in atti concreti: non programmi elettorali, ma impegni e riforme. Tutto questo passa attraverso una parolina magica: sostenibilità. Perché le riforme si fanno con la sostenibilità, non con i programmi politici”. Gravina ha chiuso poi con una battuta sulla sua possibile candidatura alla Figc: “È una domanda complicata – ha spiegato il numero uno della Lega Pro – Visto che le norme prevedono un tempo ampio per la campagna elettorale, ho la sensazione che comincerò a candidarmi per ogni Lega, ma mi devono dare i tempi giusti, ne ho bisogno”.