È esplosa come un botto nella notte di Capodanno la notizia dell’ormai probabile acquisto di Dejan Kulusevski da parte della Juventus. L’eclettico esterno classe 2000 di proprietà dell’Atalanta, al momento in prestito al Parma, pare già essersi guadagnato una valutazione di 35 milioni di euro più bonus, per un totale che – il condizionale è d’obbligo – potrebbe superare i 40 milioni. Una cifra tutt’altro che irrilevante per un giocatore che non molti mesi fa faceva il suo esordio in Serie A. Una cifra che, d’altro canto, potrebbe far storcere il naso a molti, specie considerando che finora in campionato Kulusevski ha fatto l’ala, un ruolo non contemplato nell’attuale 4-3-1-2 di Sarri; e soprattutto considerando che l’ha fatto in un contesto come quello del Parma, una squadra tatticamente all’opposto rispetto alla Vecchia Signora. Ma prima, dobbiamo fare un passo indietro e capire che giocatore è Kulusevski, cosa potrebbe dare ai campioni d’Italia e in che modo.
Aldilà del contributo offensivo comunque di valore (4 gol e 7 assist messi a referto in quasi metà campionato), la statistica finora più impressionante della stagione di Kulusevski è il dato sui chilometri percorsi. L’ala destra del 4-3-3 puramente reattivo di D’Aversa è attualmente il secondo giocatore in Serie A per quantità di corsa a partita, un dato incredibile se pensiamo che di solito sono i centrocampisti centrali a primeggiare in questo fondamentale. Kulusevski copre tutta la fascia con il dinamismo e la forza di un toro, riuscendo a mettere tutte le sue doti tecniche a disposizione della squadra in diverse zone del campo. In un Parma che rispetto alla scorsa stagione ha leggermente aumentato i momenti di ricerca del palleggio, lo svedese è un riferimento importante, grazie alla sua abilità nell’utilizzo del corpo ed una capacità di rimanere lucido anche dopo i classici scatti che “appannano la vista” a molti altri colleghi. Certo sotto questo aspetto, quello della lucidità palla al piede, i margini di miglioramento di Kulusevski sono tantissimi, in parte finora nascosti dalla forte tensione verticale del Parma: questo ha però dato al giovane una possibilità di esprimersi che in poche altre squadre avrebbe avuto.
Dovesse realizzarsi l’ipotesi di un trasferimento a Torino già da gennaio, quello a cui verrebbe chiamato Kulusevski sarebbe uno step difficile per un ragazzo di soli 19 anni. Fino ad oggi, attaccando con tanti metri davanti a sé, Kulusevski ha potuto esaltare i propri pregi e nascondere i propri difetti. Al Parma gli è stato permesso di giocare un calcio ultra-dinamico e verticale, in cui ha potuto cercare (quasi) sempre il modo più semplice per arrivare al tiro lui o farci arrivare un compagno. La Juventus è invece una squadra che molto spesso si trova ad affrontare avversari chiusi, che limitano gli spazi a disposizione e quindi l’impatto fisico di un trattore come Kulusevski. Il rischio è che le esigenze bianconere siano troppo grandi per essere sorrette dalle spalle di un adolescente, al momento forse non ancora pronto per cambiare in modo così radicale la natura del proprio gioco.
In più, dando per scontato che Sarri insista con il 4-3-1-2 che si è visto finora, a Kulusevski verrebbe chiesto un apporto a tutto campo nel possesso, e non solo su una corsia. Cioè: lo svedese finora è stato devastante giocando a destra e rientrando sul suo sinistro, con tanto spazio a disposizione, praticamente sempre in avanti. Alla Juve dovrebbe invece giocare da trequartista, con poco spazio a disposizione, cercando di fare sempre la scelta migliore per gestire o rifinire l’azione. Se ci sarebbero pochi dubbi sul fatto che Kulusevski possa assecondare le ambiziose richieste di Sarri per quanto riguarda la pressione alta, nella fase di possesso potrebbero emergere tutti quei limiti che finora questo ragazzo ha avuto modo di nascondere. L’ex Atalanta rischierebbe così di incocciare in difficoltà simili a quelle che ha incontrato finora Bernardeschi, in quel ruolo spalle alle punte che per Sarri è ancora un mistero irrisolto. E viene difficile credere che la soluzione sia sperare nella crescita esponenziale di un 2000, anche se ha già dimostrato un talento incredibile e di non avere problemi di adattamento.
Vedremo dunque se alla fine Dejan Kulusevski verrà davvero acquistato dalla Juventus, vedremo se si trasferirà subito a Torino e vedremo, eventualmente, quale sarà il suo impatto. Certamente si tratterebbe di una scommessa per Paratici, magari non vincente nell’immediato ma con una garanzia per il futuro. Quella di avere un grande talento in casa, forse uno dei più grandi in Europa.