Torna alla vittoria Marcel Hirscher, che interrompe la striscia impressionante di quattro vittorie consecutive di Alexis Pinturault, ma soprattutto mette la parola fine alla lotta per la coppa di disciplina, che va nuovamente in mano all’austriaco. Prestazione non sufficiente degli italiani con Florian Eisath primo dei nostri qui a Kranjska Gora e solo 17°.
Su una Podkoren tornata ai fasti che il nome evoca nella memoria degli appassionati di sci alpino, il freddo della notte ha consentito alla tanta neve caduta due giorni fa di ghiacciare e agli organizzatori di riportare la partenza alla casetta originaria, seppur solo nella prima manche. Con la partenza più in alto, si è potuto tornare a gareggiare sul muro verticale della prima parte della pista di Kranjska Gora, quel ripido ghiacciato che lancia le gobbe della parte centrale. Le condizioni di neve e tracciatura cambiate hanno anche modificato le sorti della prima manche rispetto a quella di ieri: soprattutto Hirscher è riuscito a trovare una prima manche di assoluta qualità, come non accadeva da diverse gare a questa parte. Grazie ad una parte finale sciata all’attacco, sfruttando tutta la forza costruita negli ultimi anni, l’austriaco ha distanziato tutti proprio grazie alle ultime porte, sul baratro che si apre davanti al pienissimo parterre sloveno. 41 centesimi inferti al vincitore delle ultime quattro gare di gigante, Pinturault, non in grado di leggere al meglio le ondulazioni della parte centrale, e 65 ad un Neureuther arrivato quasi privo di forze al muro finale.
A pochi chilometri dal confine italiano e dalla ex-tappa di coppa del mondo di Tarvisio, nella località slovena sono affluiti molti tifosi italiani, ma dopo la deludente gara di ieri, anche nella prima manche gli azzurri non hanno brillato. Fatta esclusione per un Luca de Aliprandini fuori sul muro iniziale quando stava attaccando a tutta, gli altri italiani hanno faticato, tanto che il miglior al termine della prima manche è stato Eisath addirittura attardato di 2,79 secondi.
La perturbazione prevista per la giornata di oggi è però infin arrivata anche sulle Alpi Giulie, costringendo gli organizzatori a riabbassare la partenza, riproponendo nella seconda manche lo stesso start della gara di ieri. Obbligato a rallentare gli atleti onde evitare rischi inutili per la loro sicurezza in queste condizioni avverse, il tecnico italiano Deflorian ha tracciato con diverse insidie, specialmente con cambi di angolazione celati dai vari dossi della pista slovena.
Attesi ad una risposta di carattere, finalmente gli italiani hanno dato dimostrazione di orgoglio, a partire dal primo a scendere, Manfred Moelgg, ma anche Roberto Nani, non eccezionale a causa di un errore ma finalmente con un atteggiamento migliore dopo la prima manche sottotono. A quel punto il trittico di italiani ha preso fiducia e ha liberato i cavalli, ritoccando di volta in volta il miglior tempo di manche: Riccardo Tonetti prima, poi Massimiliano Blardone ed infine Eisath. Gli azzurri a fine gara saranno rispettivamente diciassettesimo, diciottesimo e diciannovesimo, certamente non un recupero eccezionale, ma se non altro un segnale di un cambiamento di tendenza.
Hanno quindi mostrato i grandissimi progressi fatti in questa stagione due nomi in crescita in quest’ultimo periodo: Manuel Feller e Loic Meillard, classe 1996 e vicecampione del mondo junior dell’anno scorso. Lo svizzero, specialmente, dopo aver trovato i primi punti di coppa del mondo la scorsa settimana ad Hinterstoder, oggi ha mostrato tutta la sua classe, prima trovando un’ottima qualificazione con il pettorale 34, poi addirittura entrando tra i primi 10 alla seconda qualifica nel circuito maggiore. Philip Schoerghofer, dopo aver ritrovato il podio dopo quattro stagioni nella gara di ieri, ha mostrato la grande sintonia con la partenza abbassata della pista slovena, mettendo a segno un’ottima seconda manche, rimontando dalla nona alla sesta posizione.
La rimonta dell’esperto austriaco è stata però interrotta dal giovane Henrik Kristoffersen, dolorante ad una mano a causa di un colpo preso con il terreno e con cui avrebbe potuto compromettere la gara. Il norvegese però ha ripreso prontamente la manopola del bastoncino e con coraggio ha attaccato il resto della pista agguantando un posto sul podio.
Nonostante la nebbia che è scesa nella parte iniziale, Pinturlaut ha provato a sferzare l’attacco ad Hirscher mettendo a segno il miglior tempo di manche, infliggendo un secondo al norvegese, ma l’austriaco aveva altri piani: con una parte centrale all’arrembaggio, in cui ha rischiato linea direttissime anche sui temibili dossi, e con un finale nuovamente strepitoso, Hirscher ha messo a segno il miglior tempo, tornando nuovamente alla vittoria e chiudendo i conti per la coppa di specialità.