Gennaro Gattuso ha parlato nella conferenza stampa alla vigilia di Sassuolo-Napoli, diciassettesima giornata del campionato di Serie A 2019/2020. Una partita delicata partenopei, soprattutto a livello psicologico, dato che potrebbe subentrare il fattore paura: “E’ un campo difficile, ma la storia di può cambiare. Non dobbiamo pensare alla paura, dobbiamo invece pensare di essere più liberi. La classifica al momento non si deve guardare: dobbiamo guardare la quantità e la quantità di ciò che si fa durante la settimana”. Di seguito le altre dichiarazioni rilasciate dal tecnico dei partenopei:
SULLA SETTIMANA PASSATA – “La squadra sta dando grandissima disponibilità: stiamo lavorando molto forte. Stiamo andando alla ricerca di qualcosa di diverso e stiamo cercando la nostra filosofia, anche con un modulo diverso. Ringrazio la squadra per ciò che ha fatto in questi giorni, anche perché non è facile, soprattutto quando sei abituato a stare nelle prime posizioni”.
SUL MERCATO – “Mercato? La priorità è il campo e fare stare sul pezzo i ragazzi. Quando finirà domani l’annata ci saranno sei giorni di riposo: parleremo col presidente di tutto ciò che poi bisognerà fare. I giocatori forti comunque ci sono e spero che molti firmeranno per il rinnovo”.
SULLA SQUADRA DA ATTENDERSI – “Nessuna novità: 4-3-3 e palleggio dal basso cercando di trovare i giocatori in attacco. Dobbiamo soffrire meno. Anche col Parma a livello tecnico è stata una buona prestazione, ma non a livello di tenuta del campo. Vi dovete aspettare una squadra consapevole di come muoversi e di come prendere gli avversari”.
SU MILIK – “Se sono pazzo di Milik? Io son pazzo di tutti i miei giocatori. Questi ragazzi, tra cui Insigne e Mertens, sono da tempo bersagliati e bisogna dar loro affetto. La squadra non ha bisogno dei fischi: spero che i tifosi capiscano, soprattutto perché la palla scotta. Arek è un giocatore completo e che ha avuto tanta sfortuna, ma ha grandissima qualità, così come tutti gli altri giocatori offensivi”.
SUL RUOLO DI PSICOLOGO – “Se mi aspettavo di fare lo psicologo? Anche senza la presenza di problemi: io devo lavorare sulla testa dei giocatori. C’è stato questo problema e non si può nascondere ma il tempo, e i risultati, aiuteranno a riguardo. Non regalo nulla a nessuno: non vedo una squadra che fa le cose a uno all’ora o che è svogliata. I miei giocatori sanno come lavorare, speriamo in qualche prestazione importante e poi, guardandoci in faccia, risolvere il problema”.