Dall’inviato a Linz, Michele Galoppini
È una Madison Keys sorridente e pimpante quella che è ancora affetta dal jet-lag di ritorno da Pechino. Al Generali Ladies Linz, torneo WTA International, la giovane americana cerca la qualificazione matematica per le Finals di Singapore e si è intrattenuta in una lunga conferenza stampa a 360 gradi. Dalla sua costante crescita al paragone con Serena, dalla paura degli squali in piscina al problema scommesse nel tennis, fino ad un sarcastico commento sulle elezioni negli Stati Uniti.
Comincia presto questa conferenza stampa. Sei sempre così mattiniera?
A dir la verità la scelta dell’orario è conseguenza del jet-lag visto che arrivo da Pechino [risata]. Alle 4 del mattino ero già sveglissima e ho già anche fatto allenamento.
Prima volta in Austria?
Sì, è la mia prima volta in Austria. Linz è una bellissima città, ho avuto l’occasione di farci una camminata in questi giorni ed è una bella scoperta. Poi mi piace un sacco il tempo qui.
Il tempo? Sei sicura? Oggi ad esempio è una giornata fredda, grigia e nuvolosa…
Sì sì! [risata] Io provengo dall’Illinois, da una zona fredda, ma passo praticamente buona parte dell’anno in Florida o in giro per tornei, quindi al caldo. Essere qui è quasi un sollievo [sorriso].
Quindi le vacanze in arrivo saranno al freddo?
Beh avrò la possibilità finalmente di tornare a casa per un po’, quindi starò al freddo, decisamente. Anzi probabilmente me ne starò proprio in casa per non avere troppo freddo! Spero nevichi, così da fare un po’ a pallate di neve.
La tua crescita costante fa pensare tu possa essere la migliore sostituta possibile di Serena Williams, cosa ne pensi?
Non credo ci saranno tante giocatrici in futuro in grado di essere come Serena [risata]… io cercherò di fare del mio meglio, se poi potrò anche solo avvicinarmi a ciò che ha fatto Serena tanto meglio. Sicuramente non sarà vincere i 22 slam lo spartiacque tra l’aver avuto od il non aver avuto successo [risata]. Non ho mai avuto grandi occasioni di legare con lei, ma siamo state parte dello stesso team di Fed Cup un paio di volte, siamo state all’Olimpiade assieme, ci scambiamo un sacco di Snapchat [risata]. Quest’anno so di aver lavorato molto ed aver lavorato bene ed essere riuscita ad entrare nella top10 è un obiettivo importante raggiunto che sognavo fin da piccola. Di lavoro da fare ce n’è ancora parecchio, ma la strada sembra essere quella buona.
Su cosa ti sei concentrata in questo periodo, per quanto riguarda gli allenamenti?
Sto cercando di focalizzarmi sul mio tennis in generale, sullo sviluppare un tennis a tutto campo, più ricco. Sto cercando di imparare a scendere a rete più spesso, forzandomi perché non è proprio il mio primo istinto e qualche volta non è così semplice staccarmi dalla linea di fondo [sorriso]. Comunque questo è, cercare di diventare più completa come tennista.
Uno dei tuoi palesati obiettivi nel recente passato era quello di trovare maggiore costanza nel tuo gioco. Quest’anno hai giocato relativamente poco, ma i risultati sono stati quasi sempre di alto livello. Quella di giocare poco è stata una scelta felice o speri comunque di poter giocare più tornei?
Giocare meno della media è stata anche una forzatura data da qualche problema fisico, di conseguenza mi piacerebbe poter giocare un po’ di più. Lavoro con un grande team al completo e certamente i risultati in termini di costanza si sono fatti vedere e sono contentissima di questo.
Certamente sei qui anche per cercare di confermare la tua presenza alle Finals di Singapore. Essere al Master di fine anno era qualcosa che ti eri prefissata ad inizio anno o è un obiettivo nato con l’avanzare della stagione?
Ad essere completamente sincera ad inizio anno non avrei mai pensato di trovarmi in questa posizione, anche perché dopo i primi mesi ero a malapena in gara per il Master di Zhuhai in pratica [risata]. La seconda parte della stagione è poi stata molto solida e vincente, quindi conquistare Singapore è ora il primo obiettivo che ho in mente. Sono molto orgogliosa di me stessa, di essere riuscita ad arrivare dove sono ora.
Una svolta nella tua stagione è arrivata a Roma, su terra, una superficie che non è proprio la più adatta al tuo stile di gioco. Cosa è successo quella settimana?
Con l’avanzare del tempo mi trovo sempre meglio sulla terra rossa, anche se non è certo la mia superficie preferita. Mi ci sto abituando e sto imparando bene torneo dopo torneo. E sebbene non sia la superficie che più si adatta a me, ha molte caratteristiche che aiutano il mio gioco. Ad esempio essendo più lenta, la terra mi dà la possibilità di arrivare meglio sulla palla e colpire al meglio mettendomi in posizione di vantaggio. Questo migliora anche l’approccio mentale alla partita, un aspetto enorme nel tennis.
A Pechino, dopo la tua semifinale persa contro Johanna Konta, hai avuto un brutto momento sui social media, a causa di qualche scommettitore infelice. Puoi raccontarci meglio cosa è successo e perché hai scelto di rispondere a tono invece di ignorare la cosa?
Potrebbe sorprendere, ma purtroppo questo accade ogni giorno. Ti dicono sempre di ignorare, e lo faccio nel 99% dei casi. A Pechino quel giorno mi sono arrivati circa 50 messaggi tra Twitter ed Instagram ed era proprio uno di quei giorni in cui tutto riesci a fare ma non ad ignorare gli scocciatori [risata]. Non ho voluto rispondere per il semplice gusto di farlo, ma proprio per palesare a tutti la situazione a cui facciamo fronte ogni volta, ogni giorno, e non importa che tu vinca o che tu perda, ci sarà sempre qualcuno scontento del risultato che sui social network ti attacca in maniera ignobile, che attacca la tua famiglia, che addirittura ti minaccia di morte. È sbagliato e questo va combattuto, anche cominciando ad esporre queste situazioni ed a renderle pubbliche.
Pensi che la situazione delle scommesse sia sfuggita un po’ di mano, che ci siano troppe possibilità di scommessa su praticamente qualsiasi cosa accade nel match?
Non ne so molto a dire la verità, ma purtroppo so che si può scommettere addirittura su ogni punto della partita, è ridicolo. È tennis, non si può non capire che si possono avere giornate no, che essere la favorita di una partita non significa vincerla a prescindere da tutto il resto. Si è andati decisamente oltre il limite con il mondo delle scommesse.
Pensi che questo possa essere causato anche dai social media?
Certo, ma se ad esempio arrivano 50 messaggi del genere, nello stesso giorno ne arrivano altri 500 di supporto e di complimenti. Io ho dei meravigliosi gruppi di fan che mi sostengono e supportano. Però penso che i social network in generale dovrebbero migliorare e potenziare i mezzi di segnalazione, per combattere questi utenti e queste situazioni negative.
Ultimamente si è anche parlato, da parte dei piani alti della WTA, di alcuni possibili cambiamenti nel tennis femminile, cambiamenti di punteggio e non solo. Tu cosa ne pensi?
Credo ci siano alcune regole che possono essere cambiate, ma a livello di punteggio credo si possa e si debba fare poco. Rispetto ad un super tie-break al terzo set, ad esempio, non sono per nulla d’accordo. Immaginatevi ad esempio il terzo set che c’è stato tra me e Petra Kvitova a Pechino, conclusosi 7-6: sarebbe stata una perdita grossissima giocarselo su 10 punti. Cambiare il sistema di punteggio in quel modo potrebbe addirittura dare più possibilità di vittoria alla peggiore in campo, per una manciata di punti persi in un momento chiave.
Cambiando argomento: stanno arrivando le elezioni negli Stati Uniti…
[Lungo sospiro e poi sorriso complice] Oh no… non questa domanda!
Avrai la possibilità di votare? Riesci a tenerti informata sulla situazione?
Sì, sarò negli Usa e potrò votare anche io. E sfortunatamente è impossibile non essere informati della situazione ed avere un po’ di tregua da tutto ciò. Ogni volta che accendo la tv si sente parlare solo di quello… dico solo che probabilmente speriamo tutti nello stesso risultato… [lunga risata]
Allora mi sa che è meglio cambiare argomento un’altra volta: Halloween sta arrivando, quali sono le tue paure al di fuori del campo da tennis?
Ho una fobia decisamente strana delle piscine… quando ero piccola alcuni amici mi hanno praticamente convinta ci fossero gli squali in piscina, che spuntavano dai filtri. So che non ha alcun senso [risata]. E comunque tuttora in piscina mi sento in forte disagio, ma nell’oceano va benissimo. Niente party in piscina, sorry ragazzi.