Alessandro Pittin si mostra piuttosto soddisfatto di questa prima parte di stagione di combinata nordica. Dopo aver concluso in zona punti sei gare, l’azzurro si trova al sesto posto parziale nella classifica generale del Best Skier Trophy. Nonostante i risultati incoraggianti, il friulano confessa: “Mi sarei aspettato qualcosa in più a livello di piazzamenti“, anche se “alla fine sia a livello personale che di squadra ne siamo usciti positivamente. Fatta eccezione per l’ultima gara di Ruka, l’Italia ha realizzato il quarto punteggio complessivo per nazioni“. In questa stagione, Pittin si sta concentrando soprattutto sull’omogeneità di rendimento fra trampolino grande e quello piccolo: “La differenza in questo momento è solamente legata alle sensazioni che vivo in quella giornata, non è più un fatto tecnico come in passato“.
Il finanziere poi commenta la situazione generale della Coppa del Mondo: “I norvegesi hanno fatto il bello e il cattivo tempo sui trampolini grandi, ma nella prossima tappa di Ramsau le cose dovrebbero andare meglio, gareggeremo tutti su una pista nuova che dovrebbe essere più impegnativa, ma lo verificheremo in gara“. “I norvegesi effettivamente tolgono un po’ di spettacolo per la loro superiorità, hanno creato il combinatista perfetto” prosegue Pittin, convinto che si debba cambiare qualcosa nel regolamento: “La Fis a mio parere dovrebbe rivedere i coefficienti dei punti realizzati sul trampolino, che è diventato troppo importante. Se guardiamo solo il lato sportivo, il livello attuale è giusto, ma dal punto di vista spettacolare non credo che la gente assista a gare indimenticabili“. Infatti, per un combinatista come Alessandro Pittin, il cui punto forte è lo sci di fondo, “la seconda parte sugli sci rischia di diventare noiosa; nazioni come Norvegia, Germania e Austria hanno una disponibilità di atleti decisamente superiore alle altre squadre e in questo modo le differenze aumentano“.