Ciclismo

Ciclismo, Giro di Lombardia 2016. Vince Chaves, beffato in volata un fantastico Rosa

Esteban Chaves - Foto di Lightweightrower CC BY-SA 4.0

Nella 110ª edizione del Giro di Lombardia Esteban Chaves regala alla Colombia l’ennesimo trionfo stagionale. Il ventiseienne della Orica-BikeExchange che la settimana scorsa aveva conquistato il Giro dell’Emilia si è ripetuto oggi su un traguardo ancora più prestigioso, quello di una classica monumento quale il Lombardia. Chaves è il primo corridore non europeo a iscriversi all’albo d’oro della “Classica delle foglie morte”, coronando così una stagione strepitosa che lo ha visto salire sul podio sia al Giro d’Italia (dove ha chiuso sul secondo gradino) sia alla Vuelta a España (conclusa al terzo posto). Oggi il colombiano ha avuto la meglio su un meraviglioso Diego Rosa, che avrebbe meritato ben altra considerazione da parte della sua squadra (l’Astana), e sul connazionale Rigoberto Uran.

Come da tradizione, la corsa – con partenza da Como e arrivo a Bergamo dopo 241 km – si preannuncia molto impegnativa: quest’anno sono otto le salite da scalare, per oltre 4000 metri di dislivello. La prima parte di gara è caratterizzata dalla fuga che vede protagonisti Damiano Caruso (BMC), Mikael Cherel (AG2R-La Mondiale), Rudy Molard (Cofidis) e Stefan Denifl (IAM Cycling). I quattro si avvantaggiano sulle prime rampe del Ghisallo, salita simbolo del Lombardia che vede transitare per primo Denifl. Lungo la successiva ascesa, che conduce al Valico di Valcava, al comando restano Caruso e Molard, mentre sull’inedita asperità verso Sant’Antonio Abbandonato il siciliano si libera della compagnia del francese e prosegue in solitaria.

Il gruppo insegue con un distacco attorno ai 3′, ma questo cala progressivamente, complice la bagarre che si accende; tra i più attivi vi è anche Diego Rosa, che corre in appoggio al leader designato Fabio Aru e si avvantaggia assieme ad altri corridori. Anche gli uomini più attesi iniziano a muoversi; per primi Chaves e Romain Bardet (AG2R-La Mondiale), mentre Aru si riporta su di loro in discesa seguendo Gianluca Brambilla (Etixx-QuickStep). Si forma dunque un drappello, del quale in un primo momento non fa parte Rigoberto Uran, ma il colombiano della Cannondale-Drapac poco dopo riesce a rientrare.

È Rosa a condurre il gruppo lungo tutta la salita che porta a Miragolo San Salvatore; l’ottimo ritmo imposto dal piemontese pone fine all’azione solitaria di Damiano Caruso, che viene ripreso. Sulla salita seguente, quella del Selvino, Esteban Chaves rompe definitivamente gli indugi e se ne va con Uran e Bardet. A quel punto si palesano le difficoltà di Fabio Aru, che costringono l’Astana a cambiare tattica, e Diego Rosa si ritrova libero di fare la sua corsa: in poche pedalate il piemontese si riporta sui tre battistrada e in testa alla corsa si forma un quartetto.

Appare evidente fin da subito come possa essere questa l’azione buona, quando al traguardo di Bergamo mancano ormai una ventina di chilometri e il solo strappo di Bergamo Alta ancora da affrontare. Qui un nuovo forcing di Chaves costringe Bardet ad alzare bandiera bianca, mentre Uran e Rosa rimangono incollati alla ruota del colombiano. Il francese tenta di rientrare in discesa, ma invano: saranno i due colombiani e l’italiano a giocarsi la vittoria allo sprint. Rosa lancia la volata e sembra poterla spuntare con Uran ormai battuto, ma Chaves esce ad alta velocità nei metri finali e beffa il portacolori dell’Astana.

Inevitabile per Diego Rosa il rammarico per il successo sfumato, ma con esso l’ennesima dimostrazione di come il piemontese – che nel 2017 correrà per il Team Sky – possa essere assoluto protagonista in questo tipo di classiche. Deludente invece la prova di Fabio Aru: per il Cavaliere dei 4 Mori una stagione avara di soddisfazioni, ma il 2017 lo vedrà certamente a caccia del riscatto. A fare festa, oggi, sono ancora Esteban Chaves e la Colombia.

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