Aria tesa in Campidoglio nel corso della seduta straordinaria dell’Assemblea Capitolina sulla mozione per il no all’Olimpiade. Prima lo scontro in aula sul voto dell’ordine dei lavori, dove si è stabilito di impedire l’intervento della coordinatrice di Roma 2024 Diana Bianchedi, presente in aula. A quel punto la stessa ex schermidrice ha improvvisato una conferenza nella sala stampa. La situazione ha portato all’intervento dell’ufficio stampa del Campidoglio e del portavoce del sindaco che hanno chiesto di lasciar lavorare i cronisti che stavano seguendo la seduta, provocando la reazione dei rappresentanti del comitato promotore contrariati per essere stati interrotti durante l’intervista.
“Se decide Grillo sulla candidatura? Dovete chiederlo alla sindaca. Oggi mi sarei rivolta ai consiglieri, il sindaco ha già espresso la sua opinione in conferenza stampa e da persona normale ritengo che se c’è un organismo deputato a votare, sia corretto interpretarlo prima di fare una dichiarazione alla stampa“. Queste le parole della Bianchedi, arrabbiata per non aver potuto parlare davanti al Consiglio: “Oggi pensavo di poter parlare, in Aula viene chiesto di votare un dossier che evidentemente i consiglieri non hanno letto. Qualche sera fa ho scritto ai consiglieri, ai quali si chiede di mettere una firma su un progetto che non conoscono: non hanno la curiosità, l’obbligo morale di andarselo a vedere quel dossier? E’ vero, è scritto in inglese, ma vi abbiamo fornito anche la copia in italiano. E’ stato consegnato il 19 luglio ed è stato rinviato tutto dal vicesindaco Frongia il 5 agosto“.
“I rappresentanti del Coni e dello sport italiano sono stati umiliati per la seconda volta da questa amministrazione – ha dichiarato il consigliere di opposizione ed ex candidato sindaco Roberto Giachetti in Aula – La prima volta hanno aspettato fuori dalla porta del sindaco mentre lei era pranzo. Oggi non sarebbe cambiato niente se aveste dato loro la dignità di spiegare. Chi si dimostra tanto forte nell’impedire agli altri di parlare è tanto debole nelle sue convinzioni“.