Virginia Raggi, sindaco di Roma, ha parlato questa mattina alla Commissione del Senato sull’Olimpiade 2024 ed ha cercato di chiarire alcuni punti della sua scelta di dire un secco ‘no’ ai Giochi Olimpici.
“In questi ultimi giorni si prova ad accostare la motivazione del nostro no ad una presunta paura del corruzione. A Roma la corruzione è venuta fuori con Mafia Capitale, dove i soldi pubblici venivano utilizzati per arricchire pochi. Non è minimamente questo il tema perché altrimenti dovremmo chiudere Roma. Il punto è economico, cioè se i costi siano sostenibili o meno al luce di quelli da sostenere. E possiamo dire che oggi Roma non può permettersi di indebitarsi ulteriormente“, ha inizialmente dichiarato.
“La nostra posizione è sempre stata molto chiara anche quando eravamo all’opposizione e votammo contro. Votammo contro per motivi molto chiari. Avevamo già iniziato a fare uno studio sui costi dell Olimpiadi e evidenze storiche ci dimostravamo come gli investimenti che si dovevano sostenere non erano mai ripagati dai ricavi dell’Olimpiade né tanto meno costituivano un futuro per la città. Come quelle di Atene, gli impianti di Torino, che sono dei veri e propri ruderi. Oppure le strutture del Mondiale di nuoto di Roma, alcune non aperte. Ricordiamo le Vele di Calatrava e oggi per smantellarle si dovrebbe spendere più del doppio. Siamo fuori da ogni logica per la costruzione di queste strutture“, ha poi aggiunto.
“Spero che nessuno provi a fare di questa scelta un ricatto politico ed economico dicendo: ‘se non ti candidi ti tolgo anche quei soldi che ti avevo promesso per i Giochi’, perché Roma è capitale d’Italia anche senza i Giochi“, ha infine concluso la Raggi, sebbene sembri a questo punto difficile che i soldi promessi per i Giochi, appunto, vengano versati da chi di dovere.