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Atp Finals Londra 2019, i protagonisti: Daniil Medvedev

Daniil Medvedev
Daniil Medvedev - Foto Ray Giubilo

Daniil Medvedev ha deliziato il pubblico del grande tennis in un finale di 2019 da urlo, in cui è risultato quasi imbattibile. Il russo è la vera sorpresa dell’anno ed è pronto ad insidiare i migliori a Londra. Ripercorriamo insieme l’incredibile stagione di Medvedev, che raggiunge le Atp Finals per la prima volta in carriera.

IL 2019 DI MEDVEDEV – Inizia con una finale l’anno del giovane moscovita, che a Brisbane si arrende in due parziali a Kei Nishikori. Seguono 10 giorni di gran tennis in quel di Melbourne, dove Daniil non solo infligge una vera e propria lezione di tennis a David Goffin a livello di ottavi di finale, ma gioca uno splendido quarto contro il numero 1 del Mondo, Novak Djokovic. Servono 4 set e la solita superiorità fisica al serbo per venire a capo di un avversario capace di portare a casa tantissimi scambi da fondo campo. Il momento di grazia del russo prosegue con la vittoria a Sofia e con la semifinale raggiunta a Rotterdam, dove si arrende a Gael Monfils al terzo set.

La stagione sul rosso, non propriamente la superficie prediletta da Medvedev, frutta comunque una semifinale a Montecarlo ed una finale a Barcellona, prima di tre sconfitte al primo turno a Madrid, Roma e Parigi.

Archiviata la terra, arriva decisamente la sterzata dell’anno di Daniil, che a seguito della cocente eliminazione patita a Wimbledon contro David Goffin, infila sei finali consecutive, tre delle quali gli consegnano il titolo.

Più che le dominanti vittorie a Cincinnati, San Pietroburgo e Shanghai, ad impressionare è la finale persa a Flushing Meadows contro Nadal dopo quasi 5 ore di battaglia. In svantaggio di due set, Medvedev continua a remare, due, tre metri dietro la riga di fondo campo, senza sbagliare per minuti e minuti. L’attuale numero 4 del ranking riesce a minare le certezze di Rafa, e per di più in una finale Slam, uno di quei match che difficilmente il maiorchino sbaglia. Le lacrime a fine partita sono la più lampante dimostrazione di quanto Nadal abbia dovuto mettere a dura prova i propri nervi per venire a capo di un giocatore che per continuità e tenuta mentale non è di certo l’ultimo arrivato.

La sconfitta subita a Parigi Bercy per mano del beniamino di casa Jeremy Chardy non scalfisce di certo il finale di stagione meraviglioso del numero 1 di Russia.

COME ARRIVA DANIIL MEDVEDEV ALLE ATP FINALS? – Sei finali negli ultimi 7 tornei disputati, 2 Masters 1000 in tasca, un’epica finale a Flushing Meadows: il bottino di Medvedev è davvero notevole. Si è spesso imputato alle nuove leve la mancanza di continuità nei tornei che contano. Medvedev non sembra momentaneamente avere di questi problemi. Vincere aiuta a vincere, è vero, ma è imbarazzante la facilità con la quale il numero 4 del Mondo risolve i momenti delicati delle sue partite. Quante volte lo abbiamo visto negli ultimi mesi risalire con facilità games di servizio che lo vedevano in svantaggio di 2 o 3 punti, proprio come accade ai veri fenomeni di questo sport.

È presto per fare paragoni e probabilmente allo schivo Daniil non interessano neppure un granché, ma non chiamatelo outsider.

I PRECEDENTI ALLE ATP FINALS ED IL PRONOSTICO – È la prima volta per Medvedev alle Finals di Londra. Potrebbe essere un punto a suo sfavore, è vero, ma la sua partecipazione al torneo dei ‘maestri’ non sembra somigliare ad esempio a quella di Sock, per citare l’americano reduce da una stagione a dir poco disastrosa. Daniil è destinato a rimanerci per parecchio tempo lassù e, nonostante non abbia dimestichezza con il torneo londinese e con la sua formula particolare, non si può di certo considerarlo uno dei tanti. L’indoor dell’O2 Arena non dovrebbe creare problemi al russo, che ha apportato notevoli miglioramenti ai colpi di inizio gioco. Inoltre Medvedev ha già dimostrato di poter battere chiunque, maggiormente sulla breve distanza. Nole ne sa qualcosa, Roger e Rafa sono avvisati. Daniil non atterrerà a Londra soltanto per il magico selfie di rito con il Big Ben alle spalle.

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