Matteo Berrettini non aveva il controllo del suo destino, quasi segnato in seguito alla sconfitta all’esordio di Parigi-Bercy 2019 contro Jo-Wilfried Tsonga: la sconfitta di Gael Monfils contro Denis Shapovalov, tuttavia, ha siglato qualcosa di storico per il tennista romano. Matteo da lunedì prossimo diventerà ottavo nella classifica Atp ma, più importante, si qualifica per le Atp Finals 2019: risultato storico per il movimento italiano, il quale ha partecipato solo due volte all’ultimo atto della stagione, ossia nel 1975 con Adriano Panatta e nel 1978 con Corrado Barazzutti. Il tutto, ricordiamo, a discapito del tennista transalpino, padrone invece della propria sorte: al classe ’86 sarebbe bastato l’accesso in semifinale, ma a suo discapito ha trovato una delle migliori versioni del canadese; ciò non toglie un briciolo d’importanza, tuttavia, a tutto ciò che Berrettini è riuscito a guadagnarsi in questa sua clamorosa annata all’interno del circuito. Un annata caratterizzata dalla semifinale raggiunta agli US Open e dalle affermazioni negli Atp 250 di Budapest e Stoccarda.
LE PAROLE DI MATTEO BERRETTINI
L’INTERVISTA A VINCENZO SANTOPADRE
L’INTERVISTA AD UMBERTO RIANNA
L’INTERVISTA A STEFANO MASSARI
L’INTERVISTA A JACOPO BERRETTINI
LE PAROLE DEL MINISTRO DELLO SPORT VINCENZO SPADAFORA