Senza peli sulla lingua, Marcelo si racconta in un’intervista a “The Players Tribune”. L’attuale terzino del Real Madrid ha fatto riferimento in particolare alla notte prima della finale di Champions League 2018 contro il Liverpool. “E’ normale la tensione pre-partita, ce l’ho sempre, ma questa volta e’ stata differente, qualcosa di asfissiante – ha raccontato Marcelo in merito -. Non potevo respirare, ho cercato di non andare nel panico, ma l’ansia che ho avuto la notte prima della finale che non mi permetteva di mangiare ne’ di dormire, e’ tornata nello spogliatoio“.
“Non ho mai sentito un’ansia cosi’ intensa – ha proseguito il brasiliano sempre in merito alla finale di Kiev – non capivo cosa stesse succedendo. Quando hai la possibilità di fare la storia avverti una grande carica emotiva, ma ero preoccupato, stavo per chiamare il dottore, ma temevo che mi avrebbe impedito di giocare”.
Anche entrato in campo, Marcelo racconta di non aver avuto pace: “Aspettavo la palla per battere una rimessa laterale, in 10 secondi ho avuto il tempo di pensare a tutto quello che avevo passato, ho cominciato a piangere, era incredibile ma singhiozzavo mentre ero in campo, non mi era mai successo, poi e’ arrivato il pallone e sono tornato alla realta’, a continuare a giocare felice come un bambino. Noi calciatori non siamo supereroi, siamo esseri umani e per questo ho raccontato quello che mi e’ successo”.
Capitolo personale a parte, il difensore dei blancos ha raccontato infine di un episodio non troppo lontano; protagonista l’ex compagno Cristiano Ronaldo. “Lui e’ freddo, e’ una macchina, eppure anche lui era sotto stress – ha detto Marcelo parlando della finale contro la Juventus nel 2017 -. Pero’ mi aveva detto come sarebbe andata la partita, che all’inizio sarebbe stata difficile ma che nel secondo tempo avremmo vinto facile”.